Rosa Vespa dimostra che l’immigrazionismo è da squilibrati mentali
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E’ tempo di aggiornare i manuali di medicina e riconoscere l’immigrazionismo per quello che è: una patologia mentale di cui sono effetti i ritardati.
Il Caso Rosa Vespa: L’Immigrazionismo come Patologia Mentale
La conferma che le donne impegnate in questo tipo di relazioni sono squilibrate mentali.
Un evento scioccante a Cosenza ha portato alla luce non solo un atto criminale ma anche una riflessione profonda sulle pericolose derive dell’altruismo patologico, specialmente quando si tratta di politiche di immigrazione. Rosa Vespa, insieme al marito senegalese Acqua Moses, ha rapito una neonata da una clinica di Cosenza, dimostrando un esempio estremo di quanto l’ideologia dell’accoglienza possa degenerare in follia.
Rosa Vespa, definita una “accogliente” di sinistra, aveva dichiarato di voler “fermare l’emorragia di umanità” con le sue azioni. Il marito, Acqua Moses, secondo quanto pubblicato su Facebook, lavora come mediatore culturale per una cooperativa che si occupa di migranti, incarnando perfettamente l’archetipo dell’immigrazionista. I due avevano annunciato la nascita di un figlio, Ansel, l’8 gennaio, ma la loro realtà era ben diversa: hanno rapito una neonata bianca, cercando di adattarla alla loro narrazione.
Questo atto raccapricciante non è isolato ma è sintomatico di una malattia mentale collettiva che affligge i fanatici dell’accoglienza a tutti i costi, un fenomeno che potremmo definire “altruismo patologico”. L’altruismo patologico è quando l’atto di aiutare gli altri diventa dannoso per chi aiuta, e i sostenitori di un’immigrazione senza limiti sembrano cadere proprio in questa trappola.
L’Immigrazionismo come Patologia
L’immigrazionismo, come disturbo mentale di gruppo, si manifesta attraverso diverse caratteristiche:
Negazione della Realtà: C’è una tendenza a ignorare i problemi concreti associati all’immigrazione incontrollata, come l’aumento della criminalità, il terrorismo, e la creazione di ghetti culturali.
Idealismo Senza Fondamento: La convinzione che ogni individuo possa integrarsi senza problemi, ignorando le profonde differenze culturali e religiose che esistono e che possono portare a conflitti sociali.
Autosabotaggio Culturale: Promuovere politiche che minano la cultura e le tradizioni locali nel nome di un’ideologia umanitaria, portando a una perdita di identità e coesione sociale.
Dipendenza dall’Approvazione Sociale: Cercare approvazione morale internazionale, spesso a scapito del benessere del proprio paese, come se il valore morale si misurasse solo dalla capacità di accogliere senza limiti.
Questi gruppi non sono semplicemente idealisti; sono affetti da una forma di patologia mentale che li spinge a ignorare i segnali di pericolo per la loro società. Si tratta di un comportamento compulsivo che riflette un disturbo psicologico dove l’empatia e l’altruismo sono distorte fino a diventare pericolose per se stessi e per gli altri.
Conclusione: Un Risveglio Necessario
Il caso di Rosa Vespa e Acqua Moses è un campanello d’allarme per tutti noi. Se vogliamo proteggere le nostre nazioni, dobbiamo riconoscere l’immigrazionismo come una malattia mentale collettiva, alimentata da un’empatia suicida e un altruismo patologico. Gli individui che ne sono affetti devono essere visti come incapaci di intendere e esclusi da ruoli decisionali che potrebbero compromettere la sicurezza e il benessere della società. Solo attraverso questa consapevolezza possiamo iniziare a curare le nostre comunità, bilanciando compassione e prudenza, garantendo che il nostro aiuto non diventi la nostra stessa rovina. La soluzione non è chiudere le porte a chi è veramente nel bisogno, ma aprire gli occhi alla realtà delle conseguenze delle nostre azioni.
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