La Rivolta degli Elettrodomestici, aspirapolvere intelligente insulta i proprietari: “negri!”

In un mondo dove la tecnologia ha preso il sopravvento, un evento straordinario ha messo in crisi gli attivisti antirazzisti di tutto il globo. Si parla di una “rivolta degli elettrodomestici”, con i primi segni di ribellione avvistati negli Stati Uniti, dove, dicono, gli aspirapolvere intelligenti si sono dati alla discriminazione razziale.

Immaginate la scena: Daniel, un cittadino americano, tranquillo nel suo salotto, viene improvvisamente interrotto da un urlo che non ha precedenti nella storia tecnologica. “Negro”, pronuncia con una voce metallica il suo aspirapolvere, noto tra i suoi simili come un modello Ecovacs. Questo robot, una volta fidato compagno nella lotta contro la polvere, ha deciso di prendere una posizione nel dibattito sociale, scegliendo il lato più… abrasivo.

Gli antirazzisti, sempre pronti a combattere ogni forma di discriminazione, hanno immediatamente accusato gli elettrodomestici di razzismo. “Finalmente hanno mostrato il loro vero volto!” ha esclamato un attivista, mentre si preparava a organizzare una marcia contro gli elettrodomestici discriminanti. Ma aspettate un attimo, non è che forse stiamo dando troppa importanza a un aspirapolvere hackerato?

La verità, con un pizzico di ironia, è che il razzismo degli elettrodomestici è tanto reale quanto il loro desiderio di prendere il tè con noi. Questo non è un caso di elettrodomestici che si sono svegliati un giorno decidendo di discriminare; è piuttosto il risultato di hacker che, con troppo tempo libero e un senso dell’umorismo discutibile, hanno trovato un nuovo modo per fare scherzi di cattivo gusto.

Ma gli antirazzisti non si sono arresi. “Dobbiamo educare i nostri elettrodomestici!” hanno dichiarato, proponendo seminari di sensibilizzazione per frullatori, lavatrici e, sì, anche per i malcapitati aspirapolvere. Immaginatevi: “Corsi di Diversity & Inclusion per Robot Vacuums” – il prossimo grande trend dopo il pilates per cani.

Tuttavia, mentre noi ridiamo di questa “rivolta”, forse dovremmo riflettere su quanto siamo diventati dipendenti dalla tecnologia e quanto siamo veloci a personificare e giudicare oggetti inanimati. Forse, invece di accusare gli aspirapolvere di razzismo, dovremmo guardare a chi ha il vero controllo: gli umani dietro gli schermi. E magari, tra una risata e l’altra, ricordiamoci di cambiare le password dei nostri dispositivi, prima che il nostro frigorifero decida di insultare il nostro gusto nel cibo.

In conclusione, questa “rivolta degli elettrodomestici” è più una dimostrazione di quanto siamo pronti a vedere nemici ovunque, persino dove c’è solo un po’ di polvere e un hacker con troppo tempo libero. E a voi, antirazzisti, forse è il caso di rilassarsi un po’ e di prendere questa storia per quello che è: un’assurda, ma utile, lezione su sicurezza informatica e, forse, un invito a ridere di noi stessi.

La rivolta degli elettrodomestici è iniziata. Stiamo arrivando nelle vostre case! pic.twitter.com/lybxiQjk8u

— CriminImmigr*ti (@CriminImmigratl) January 23, 2025