“Mi infilavano la mano sotto il vestito”. Parla una vittima del capodanno islamico di Milano

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By V gennaio 23, 2025 20:22

“Mi infilavano la mano sotto il vestito”. Parla una vittima del capodanno islamico di Milano

Orrore a Capodanno a Milano: Migranti Islamici Vogliono di Stuprare le Nostre Donne

La notte di Capodanno a Milano si è trasformata in un incubo per le nostre donne, grazie a un’orda di immigrati islamici senza rispetto né vergogna. Una giovane emiliana ha denunciato di essere stata brutalmente molestata da un individuo di origine pakistana o indiana, confermando la peggiore delle nostre paure: questi migranti non sono qui per integrarsi ma per umiliare e violare le nostre donne.

Piazza del Duomo, simbolo della nostra cultura, è diventata un campo di battaglia dove questi invasori hanno mostrato il loro vero volto. Non contenti di insultare l’Italia e i suoi rappresentanti, hanno scelto di infangare la nostra festa, trasformando il Capodanno in un terreno fertile per i loro atti barbari.

La vittima ha raccontato di come le mani di un degenerato si siano insinuate sotto il suo vestito, cercando di affermare il dominio di una cultura che non rispetta le donne. La giovane ha cercato di liberarsi, ma è stata il suo fidanzato a salvarla dall’ulteriore violenza di un gruppo di uomini che la circondavano, chiaramente con l’intento di farle del male.

Questo non è un incidente isolato; è la prova evidente di un problema molto più grande. Questi migranti islamici, con il loro “taharrush gamea”, un rituale di umiliazione e violenza contro le donne, dimostrano che non sono qui per costruire una vita migliore, ma per distruggere la nostra. La nostra società è sotto attacco, e ogni giorno che tolleriamo questa infiltrazione, mettiamo a rischio la sicurezza delle nostre donne, la nostra cultura, e la nostra libertà.

È tempo di agire, di proteggere le nostre donne, di fermare questa invasione che ci porta solo paura, violenza e disgregazione. Basta con l’impunità, basta con la tolleranza verso chi viene qui solo per stuprare e distruggere.

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“Mano sotto il vestito”. Parla una delle vittime del Capodanno di Milano

Una giovane emiliana, tra le vittime delle molestie avvenute nella notte di Capodanno a Milano, ha raccontato la sua esperienza di terrore. Secondo la ragazza, il suo aggressore era di origine pakistana o indiana.

La notte di Capodanno in piazza del Duomo a Milano è stata descritta come una “terra di nessuno”, dove immigrati di prima e seconda generazione hanno insultato l’Italia e molestato le donne presenti. La prima a denunciare è stata una studentessa belga, seguita da altre donne che hanno trovato il coraggio di parlare. Le indagini suggeriscono che potrebbe trattarsi di “taharrush gamea”, un rituale islamico che umilia e punisce le donne per la loro partecipazione alla vita pubblica.

La giovane vittima ha spiegato che, dopo i fuochi d’artificio, lei e il fidanzato si erano spostati sotto i portici per prendere aria. Mentre camminavano mano nella mano, ha sentito una mano sotto il suo vestito e, nonostante i tentativi di liberarsi, è riuscita a farlo solo quando il fidanzato l’ha tirata via. Ha descritto l’aggressore come un uomo con una camicia blu, di origine pakistana o indiana, notando che sembrava “non a posto con la testa”. Dopo l’episodio, ha iniziato a tremare e a piangere, notando che c’erano altri uomini con l’aggressore che cercavano di circondarla.

Il fidanzato ha confermato di aver visto altre persone intorno a lui mentre cercava di proteggere la ragazza, suggerendo che la situazione avrebbe potuto peggiorare senza il suo intervento. Ora, la giustizia dovrà fare il suo corso con le indagini coordinate dalla procura.

“Mi infilavano la mano sotto il vestito”. Parla una vittima del capodanno islamico di Milano ultima modifica: 2025-01-23T20:22:20+00:00 da V
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