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Cosenza: Un altro Oltraggio Giudiziario – Scarcerato il Marito Senegalese della squilibrata Rosa Vespa nel Caso del Sequestro della Neonata Sofia

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Un altro schiaffo alla giustizia, un’altra decisione folle della magistratura che lascia sbigottiti. Nel tribunale di Cosenza, si è consumato l’ennesimo atto di una farsa giudiziaria che avrebbe dell’incredibile se non fosse tragica. Moses Aqua, il marito di Rosa Vespa, coinvolta nel sequestro della piccola Sofia dalla clinica “Sacro Cuore”, è stato scarcerato.

Secondo il gip, Moses non avrebbe partecipato al rapimento, un’assurdità considerando che viveva sotto lo stesso tetto della moglie, che ha finto una gravidanza per nove mesi e poi sono usciti insieme da un ospedale con un bambino bianco! Rosa Vespa, che si è autoaccusata di aver agito da sola, rimane in carcere, ma il suo coniuge, che con ogni evidenza non poteva non sapere, viene liberato.

L’interrogatorio di garanzia è stato una farsa: Rosa ha confessato tutto, assumendosi la piena responsabilità, ma Moses, che si è detto “ignaro di tutto”, viene considerato estraneo ai fatti. Come può un uomo non accorgersi che sua moglie non è incinta? Le foto di Moses che bacia il finto pancione sono la prova lampante di una complicità, almeno morale, se non fisica, nel reato.

L’avvocato di Moses, Gianluca Garritano, ha avuto il coraggio di affermare che il suo cliente è stato “creduto totalmente” per la sua finta ingenuità, un insulto alla nostra intelligenza e alla giustizia. È inammissibile che la magistratura, con una decisione tanto superficiale, abbia deciso di liberare un uomo che, con ogni probabilità, ha partecipato a questa follia.

E mentre Rosa Vespa, incapace di spiegare razionalmente il suo gesto, viene sottoposta a visita psichiatrica, la sua richiesta di misure meno restrittive in carcere resta in sospeso, il che è già di per sé scandaloso. Quanto dobbiamo ancora sopportare? Questo non è solo un fallimento della giustizia, ma un affronto a tutti i cittadini che credono in un sistema equo e logico. La magistratura deve rispondere di queste decisioni che minano la fiducia pubblica e che, francamente, sembrano più ispirate da una sceneggiatura di un film grottesco che dalla realtà.