Ancora poliziotti circondati e picchiati da immigrati di seconda generazione

Giovedì 23 gennaio, la stazione di Brescia è stata teatro di un’aggressione inaudita, perpetrata da un gruppo di giovani, molti dei quali immigrati di seconda generazione. Questo episodio non è isolato ma rappresenta una tendenza pericolosa che sta dilagando in tutta Italia, specialmente in Lombardia, dove questi giovani, cresciuti tra di noi, dimostrano di non rispettare le nostre leggi e la nostra cultura.

La violenza esplosa a Brescia, con due poliziotti feriti e un giovane aggressore tunisino arrestato, è solo la punta dell’iceberg di un problema che sta minando la sicurezza delle nostre città. Questi individui, che dovrebbero essere grati per l’opportunità offerta loro dal nostro paese, rispondono con atti di ribellione e violenza.

Brescia è di fatto una città straniera.

È evidente che l’integrazione non sta funzionando e che la nostra generosità è stata mal riposta. Non possiamo più permettere che l’immigrazione regolare extraeuropea continui senza controllo. Dobbiamo azzerare l’immigrazione extraeuropea finché non avremo risolto i problemi di integrazione e sicurezza che stanno devastando le nostre comunità.

Abbiamo visto troppo spesso stranieri di seconda generazione coinvolti in atti criminali, dal piccolo spaccio di droga agli assalti alle forze dell’ordine. Questo non è il futuro che vogliamo per l’Italia. È tempo di dire basta, di proteggere i nostri cittadini e di garantire che le nostre leggi vengano rispettate da tutti, senza eccezioni.

Chiediamo un’immediata revisione delle politiche di immigrazione, con un blocco totale dell’ingresso di nuovi migranti extraeuropei fino a quando non avremo ripristinato l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. La nostra pazienza è finita, la nostra tolleranza è stata sfruttata. Ora è il momento di agire per il bene del nostro paese.

Ancora poliziotti circondati e picchiati da immigrati di seconda generazione ultima modifica: 2025-01-25T17:33:03+00:00 da V