Toghe rosse, liberano rapitori di bambini e clandestini poi protestano
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Il magistrato esegue non commenta. Il magistrato fa quello che il legislatore decide, non protesta.
Le Toghe Rosse: Un’Offesa alla Giustizia e alla Democrazia Non sfugga la coccarda giacobina, a dimostrazione dell’intento sovversivo.
L’anno giudiziario è iniziato tra le proteste, con il Ministro della Giustizia Nordio che ha dichiarato: “Non voglio umiliare i magistrati”. Ma forse è giunto il momento di fare proprio questo, di umiliare non i singoli, ma il sistema che permette tali storture.
Da Milano a Palermo, abbiamo assistito a scene straordinarie: magistrati che, con la Costituzione in mano, hanno abbandonato le aule in segno di protesta contro una riforma che, secondo loro, mette a rischio l’indipendenza della magistratura. Ma quale indipendenza? L’indipendenza di chi libera clandestini, rapitori di bambini e criminali stranieri, solo per arrestare chi osa pensare diversamente?
Irresponsabilità, Non Indipendenza
Queste toghe rosse, con la loro apparente difesa della giustizia, nascondono in realtà una difesa del loro potere e della loro impunità. L’argomento dell’indipendenza è usato come scudo per evitare la responsabilità delle proprie azioni. La vera questione non è l’indipendenza a rischio, ma l’irresponsabilità che deve essere messa in discussione.
La Riforma è Necessaria e anzi troppo poco rivoluzionaria
La riforma che tanto temono non è altro che un tentativo di riportare equilibrio in un sistema che ha perso la sua bussola morale. I magistrati che protestano non sono interessati alla giustizia, ma alla loro capacità di influenzare, di decidere chi è colpevole e chi no, basandosi non sempre su prove, ma su ideologie.
Il Vero Problema: Protezione dei Criminali
È evidente che c’è una disparità di trattamento. Da un lato, abbiamo stranieri che commettono crimini gravi, come il rapimento di minori, che vengono rilasciati o trattati con i guanti. Dall’altro, chi esprime un pensiero politico diverso, magari con metodi di protesta non violenti, viene preso di mira e incarcerato. Questa è la vera minaccia alla democrazia, non le riforme che cercano di dare equilibrio.
Conclusione: La Fine dell’Impunità
È tempo di dire basta. La giustizia non può essere un club esclusivo dove si decide chi merita clemenza e chi no. La riforma è necessaria non solo per garantire l’indipendenza, ma per assicurare che questa indipendenza sia usata per servire il popolo e non solo gli interessi di una casta. Le toghe rosse devono vedere la loro irresponsabilità messa a nudo e, se necessario, umiliata. Perché solo attraverso questa umiliazione potrà emergere una giustizia trasparente, equa e veramente indipendente.
quando sento (ma ormai è da quel mo’ che non capita) che un giudice è andato nel regno dei più in modalità repentina e rapida mi dico…ehhh…e mica ci sono lavori a rischio zero. MI dispiace per la scorta ma…insomma… succede… R.I.P.
Please notare l’espressione di tronfi tacchini che hanno quei tizi con la coccarda e il testo in mano…ehhh…si sa…loro non sono mica comuni mortali…loro e gli psyco che gli tengono bordone