Centri sociali arruolano i Maranza per incendiare le periferie italiane
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Progetto Maranza: Come i Centri Sociali Fomentano la Rivolta delle Periferie
Un’Allarmante Minaccia alla Sicurezza Nazionale
In un’ombra crescente di violenza e disordine, i centri sociali stanno trasformando le città italiane in un campo di battaglia. I cosiddetti “maranza”, giovani immigrati di seconda generazione disoccupati o sottoccupati, sono diventati il bersaglio perfetto per questi manipolatori radicali della sinistra. Passano le loro giornate davanti ai McDonald’s e ai distributori automatici, vestiti con abiti contraffatti e con un atteggiamento da strada che denota una mancanza di integrazione e rispetto per la nostra cultura.
La Manipolazione dei Vulnerabili
Questi giovani, nati in Italia ma con radici straniere, sono facilmente influenzabili. I centri sociali, noti per la loro retorica incendiaria, stanno soffiando sul fuoco del loro disagio sociale e delle loro ambizioni materiali. L’obiettivo è chiaro: creare un movimento rivoluzionario che imiti le violente proteste delle banlieue francesi. Il caso di Ramy, il 19enne marocchino morto a Milano, ha dimostrato quanto siano pericolosi questi tentativi di radicalizzazione. Hanno portato bambini di soli 11 anni in piazza, armati di spranghe e fumogeni, in un atto di vera e propria guerra urbana.
Un Libro Incendiario
Recentemente al centro sociale Foa Boccaccio di Monza, è stato presentato “Maranza di tutto il mondo, unitevi!”, un libro che vuole essere il manifesto di una nuova ribellione. Questo testo, ispirato da “Boef e barbares” di Houria Bouteldja, invita apertamente all’unione dei “barbari” delle periferie e dei “bifolchi” del lavoro precario per una lotta comune contro l’establishment. L’importazione di questa ideologia francese in Italia non solo è azzardata ma rappresenta una minaccia diretta alla nostra sicurezza e stabilità sociale.
Le Parole non Bastano, Serve Azione
Invece di limitarsi a parlare, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi dovrebbe agire concretamente. C’è un modo molto semplice per evitare la nascita di questo esercito di immigrati: azzerare l’immigrazione non europea e i ricongiungimenti familiari. Questo primo passo fermerebbe l’afflusso di nuovi potenziali membri per questi gruppi sovversivi. Successivamente, dovrebbe essere avviato un programma di remigrazione per ridurre la popolazione immigrata già presente, riducendo così la base su cui i centri sociali possono fare leva.
Un Futuro Oscuro
Con oltre il 46% dei detenuti minorili che sono stranieri, il legame tra disagio giovanile, criminalità e radicalizzazione politica è evidente. Questi giovani, spesso coinvolti in microcriminalità, sono il terreno fertile per i centri sociali che cercano di sfruttare il loro senso di esclusione per creare un esercito di strada contro gli italiani. La situazione è critica e richiede un intervento deciso e immediato per proteggere la nostra società dall’infiltrazione di queste idee pericolose e sovversive.
Conclusione
L’Italia è sotto assedio non solo da parte dei delinquenti comuni ma anche da un’organizzazione politica che vuole trasformare i figli degli immigrati in strumenti di caos e distruzione. È imperativo che il nostro governo agisca ora con misure concrete per evitare che questa minaccia interna prenda piede ulteriormente: azzerare immigrazione islamica.
Questi giovani sono influenzabili?
E allora attacchiamogli l’influenza sotto forma di sane legnate in testa, tanto per gradire…