Related Articles

• Profugo islamico esce da centro accoglienza per fare strage al mercatino di Natale 0 06.Dic
• Meloni prenota l’ingresso di 200mila immigrati per il 2025 0 24.Ott
• Circondato e picchiato davanti a scuola da coetanei immigrati 0 10.Ott

VERIFICA NOTIZIA

Questo fine settimana abbiamo assistito a un vero e proprio assalto alle nostre coste: circa 1.500 clandestini sono sbarcati, portando il totale degli arrivi in Italia nel 2025 a 3.074, con un aumento del 136% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Questa impennata non è casuale, ma è una diretta conseguenza della trappola orchestrata dall’Aja e dalle toghe italiane con la vicenda di Al Masri.

È evidente che la mossa giudiziaria di arrestarlo proprio in Italia era mirata a riaprire le rotte di immigrazione illegale, minando la sicurezza e la sovranità del nostro paese.

I dati del Viminale rivelano che tra i clandestini sbarcati predominano pakistani (525), bengalesi (321), egiziani (206) e siriani (119). Tra questi, 221 sono sedicenti minori non accompagnati. Ma è chiaro che non possiamo permetterci di stare sotto ricatto dei paesi di provenienza di questi migranti.

Il rilascio e il rimpatrio di Al Masri, giustamente effettuato per evitare complicazioni maggiori, è però i un segno di debolezza, una reazione alla ritorsione da parte della Libia che ha aperto i rubinetti del traffico di migranti verso Lampedusa. Se c’è una cosa che abbiamo imparato da Donald Trump, è che le minacce funzionano! Non è con la diplomazia e le concessioni che si risolvono queste crisi, ma con fermezza e determinazione. Dobbiamo prendere esempio da come Trump ha gestito i confini degli Stati Uniti, utilizzando la forza e la minaccia di ritorsioni per far rispettare le nostre leggi e la nostra sicurezza. È tempo che l’Italia smetta di essere un campo profughi a cielo aperto e inizi a difendere i propri interessi con la stessa risolutezza.

E’ tornata l’epoca della potenza. E’ tempo di usare la forza. Il sistema delle relazioni internazionali è finito.