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Parlamento, rimuovete il parlamentare Soumahoro, non eletto ma ripescato: così hanno “graziato” il sindacalista con gli stivali

Importanti aggiornamenti sul caso delle presunte irregolarità nei rimborsi della campagna elettorale che riguarda Aboubakar Soumahoro. Non dimentichiamo che Soumahoro non è stato eletto direttamente, ma ripescato. Il sindacalista, che ha militato inizialmente con l’Alleanza Verdi-Sinistra per poi passare al gruppo Misto dopo lo scandalo dei centri accoglienza familiari, è stato “graziato” dalla Corte d’Appello di Bologna. I giudici hanno infatti ridotto significativamente la sanzione di 40 mila euro, che era quasi al massimo della normativa stabilita dal Collegio regionale di Garanzia elettorale della Regione Emilia Romagna (Corege).

Soumahoro è stato condannato a pagare 25 mila euro, ma ha ancora l’opportunità di ricorrere in Cassazione. Una volta concluso il percorso giudiziario, sarà il Parlamento a dover valutare se sussistono gli estremi per la decadenza del suo seggio. Interpellato dall’Adnkronos, l’avvocato Marco Di Lullo ha dichiarato: “Ferma restando la necessità di conoscere le motivazioni della sentenza della Corte d’Appello, che saranno pubblicate presumibilmente entro un lasso di tempo ridotto, la decisione ha fortemente ridimensionato la consistenza qualitativa e quantitativa dei rilievi del Corege. Si ricorda che di recente la Corege della Sardegna ha contestato irregolarità alla Presidente Todde con una sanzione per 40.000 euro e l’accertamento della decadenza”.

L’africano è finito sotto esame del Collegio che verifica la regolarità delle operazioni di rendicontazione delle spese per le campagne elettorali nazionali nel settembre del 2023. Già travolto dai problemi giudiziari legati all’arresto della moglie e della suocera per la gestione della cooperativa di supporto ai migranti, a Soumahoro sono state contestate presunte irregolarità durante la sua campagna elettorale per le elezioni politiche del 2022, nelle quali è risultato eletto in uno dei collegi proporzionali dell’Emilia-Romagna. Gli addebiti riguardano la tardiva indicazione del mandatario per il finanziamento della campagna e la tardiva comunicazione del conto corrente utilizzato per il denaro.

Ora toccherà al Parlamento decidere se farlo decadere. Sarebbe ora.