Taharrush gamea, arriva il reato di molestie islamiche: nuovo arricchimento
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Tutto giusto. Ma lo stupro di gruppo è già reato. Non servono leggi per vietare le loro pratiche, servono leggi per vietare la loro presenza in Italia. Tutto il resto è quasi inutile.
L’Immigrazione Islamica: Una Minaccia alla Sicurezza Pubblica
In un periodo di festività che dovrebbe essere di gioia e celebrazione, l’Italia si è trovata di nuovo a confrontarsi con un’ondata di crimini che ha gettato un’ombra oscura su Capodanno. Dopo gli episodi di molestie sessuali perpetrate da bande di nordafricani e seconde generazioni, un fenomeno già tristemente noto dal 2022 e dalle numerose città tedesche nel 2016, la Lega ha giustamente proposto di rendere reato specifico la pratica del “taharrush gamea”.
Tuttavia, questa misura, pur necessaria, sembra solo un palliativo di fronte alla vera emergenza. È vero, lo stupro di gruppo è già reato, ma ciò che emerge chiaramente è la necessità di andare oltre. Non sono solo nuove leggi contro specifiche pratiche criminali che ci servono, ma un cambiamento radicale nella politica migratoria.
Dopo i casi di molestie sessuali perpetrate da bande di nordafricani e seconde generazioni a Capodanno (era già successo nel 2022 e in diverse città tedesche nel 2016), la Lega sì è attivata per rendere reato specifico la “taharrush gamea”.@igoriezzi pic.twitter.com/sEz1kF1E0y
— Francesca Totolo (@fratotolo2) January 28, 2025
L’Italia è sotto assedio. Le nostre città, un tempo sicure e accoglienti, sono diventate terreno di caccia per predatori che sfruttano l’ospitalità e la tolleranza del nostro paese. La questione non è più solo di ordine pubblico, ma di sopravvivenza culturale e identitaria.
Il “taharrush gamea”, una pratica orribile di molestie di massa, è solo la punta dell’iceberg. Questo fenomeno non può essere isolato come un caso singolo ma deve essere visto come il sintomo di una malattia sistemica: l’immigrazione incontrollata.
Chiedere nuove leggi specifiche è una soluzione parziale, quasi inutile, se non affrontiamo il problema alla radice. Non è più tempo di politiche di integrazione che falliscono miseramente o di accoglienza indiscriminata. È ora di prendere misure drastiche per proteggere i nostri cittadini.
Il nostro paese ha bisogno di leggi che vietino la presenza di chi non rispetta le nostre leggi, i nostri valori, la nostra cultura. Dobbiamo proteggere le nostre donne, i nostri giovani, la nostra società. Non possiamo permettere che la sicurezza pubblica sia messa a rischio da chi non ha alcun rispetto per la nostra nazione.
La Lega ha fatto un primo passo, ma è necessario che tutte le forze politiche si uniscano in un’azione comune e decisa. Serve un dibattito nazionale, un referendum se necessario, per decidere come fronteggiare questa crisi. L’Italia deve alzare la voce e dire basta. Basta con la violenza, basta con l’impunità, basta con l’invasione.
La sicurezza dei cittadini italiani non può essere negoziata. È tempo di agire, non solo con leggi, ma con politiche che rispecchino il bisogno urgente di preservare la nostra sicurezza e la nostra identità.
E dovremmo sentirci meglio perchè “chi decide al posto del Popolo” ha identificato e risolto il problema.
Ma se quello che ti sodomizza invoca Buddha è tutto a posto?