Related Articles

• Csm fa da scudo alle toghe rosse di Bologna 1 20.Nov
• Cecilia Sala non voleva riportare in Italia i due Marò 1 28.Dic
• Toghe rosse ci vietano di espellere gli stupratori 1 26.Ott

Delirio Woke in Francia: Ginecologo Punito per Sano Senso Comune

In un mondo dove la realtà sembra essere stata rovesciata dai dogmi dell’ideologia woke, la Francia ci offre l’ennesimo esempio di come la follia stia prendendo il sopravvento. Un ginecologo, un professionista che ha dedicato la sua vita alla salute delle donne, è stato sanzionato dal consiglio regionale dell’Ordine dei medici con un mese di divieto di esercitare la professione. Il suo “crimine”? Aver rifiutato di visitare un trans, ovvero un uomo che si veste da donna.

Questo episodio non è solo un’offesa al buon senso, ma rappresenta un pericoloso precedente che mette in discussione la scienza medica stessa. Un ginecologo, per definizione, è specializzato nella cura delle donne, nel loro benessere riproduttivo e nelle patologie specifiche al loro sesso biologico. La richiesta di visitare un uomo, per quanto possa identificarsi diversamente, va oltre le competenze e la formazione di tale professionista.

Il caso in questione è sintomatico di una società che ha perso il contatto con la realtà. Richiedere a un medico di agire contro la propria formazione e competenza professionale solo per soddisfare l’ideologia woke è un atto di irresponsabilità. Si tratta di un attacco diretto alla libertà professionale e alla scienza medica, che dovrebbe basarsi su evidenze biologiche e non su percezioni personali o identità di genere.

Il ginecologo, nel rifiutarsi di compiere un atto medico per il quale non è qualificato, non ha fatto altro che seguire il principio di “non nuocere”, uno dei pilastri del giuramento di Ippocrate. Tuttavia, questo atto di responsabilità è stato interpretato come discriminazione, portando a una sanzione che non ha alcun fondamento logico o etico.

La Francia, una volta simbolo di razionalità e illuminismo, si sta piegando a una cultura che privilegia l’ideologia alla scienza, il sentimento alla ragione. Questo episodio mette in luce come le istituzioni stesse stiano cedendo a pressioni politiche e sociali, sacrificando il senso comune e la professionalità medica sull’altare del politicamente corretto.

È ora di chiedersi dove stiamo andando. Se i medici saranno costretti a operare contro la loro formazione e la loro coscienza professionale, dove si fermerà questa follia? Non si può permettere che le strutture mediche diventino teatri per sperimentazioni sociali. La medicina deve rimanere ancorata alla realtà biologica e alla scienza, non alle ideologie del momento.

Questo episodio dovrebbe servire da monito a tutti: l’ideologia woke non è solo una minaccia alla libertà di espressione, ma anche alla pratica medica, al buon senso e alla salute pubblica. È tempo di opporsi a questa deriva prima che diventi irreversibile, prima che altre professioni e vite siano sacrificate sull’altare di un delirio che non ha nulla a che vedere con la vera uguaglianza o il rispetto per l’individualità.