Svezia non è un paese sicuro: ucciso da islamici il profugo che bruciava il Corano
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Svezia Sotto Shock: L’Assassinio di Salwan Momika, Simbolo dell’Islamizzazione Crescente. La sua morte dimostra che aveva ragione: l’Islam è una minaccia e deve essere fermato alle porte dell’Europa.
In un atto che sembra essere un sinistro presagio dell’islamizzazione della Svezia, Salwan Momika, il rifugiato iracheno di 38 anni noto per aver bruciato una copia del Corano nel 2023, è stato brutalmente ucciso a colpi di arma da fuoco nel suo appartamento a Södertälje. L’omicidio ha scosso la comunità, portando alla luce una volta di più le tensioni religiose e culturali che stanno minando il tessuto sociale svedese.
Momika, la cui azione provocò violente proteste in molti paesi islamici e una crisi diplomatica per la Svezia, è stato trovato morto mercoledì sera. La polizia ha agito rapidamente, arrestando cinque persone in relazione al delitto, ma la comunità è in allarme: questo atto di violenza non è solo un crimine, ma un segnale allarmante della crescente influenza dell’islam radicale nel nostro Paese.
Il premier Ulf Kristersson ha espresso seria preoccupazione, suggerendo che l’omicidio potrebbe essere collegato a “una potenza straniera”. Questa affermazione solleva inquietanti domande sulla sicurezza nazionale e sull’influenza esterna che cerca di destabilizzare la Svezia attraverso atti di terrorismo e intimidazione.
La morte di Momika non è semplicemente un atto di vendetta; è un avvertimento chiaro e forte che chiunque osi sfidare le norme islamiche potrebbe essere preso di mira. Questo episodio mette in risalto come la libertà di espressione, un pilastro fondamentale della democrazia svedese, sia sotto attacco. La società svedese, un tempo nota per la sua tolleranza e apertura, sta ora affrontando la dura realtà dell’islamizzazione: una presenza sempre più invadente che mina i nostri valori e la nostra sicurezza.
È tempo che il governo agisca con decisione per contrastare questa minaccia. La Svezia non può permettersi di diventare un campo di battaglia per estremisti islamici. Dobbiamo proteggere la nostra libertà, i nostri diritti e la nostra cultura. Chiediamo misure severe per controllare l’immigrazione, per monitorare e contrastare l’estremismo religioso, e per garantire che la giustizia sia fatta per chi mina la nostra sicurezza.
Questo omicidio non deve rimanere impunito; deve essere un punto di svolta per svegliare la coscienza collettiva della Svezia contro l’islamizzazione rampante. Non possiamo permettere che la paura e la violenza diventino la nuova normalità nel nostro Paese.
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