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L’Invasione Clandestina e il Tradimento delle Toghe Rosse

Motovedetta con 43 invasori dall’Albania arrivata a Bari: tutti maschi islamici

L’Italia sta vivendo l’aggressione di una magistratura che ha perso ogni senso di giustizia e di sovranità nazionale. Le “toghe rosse” hanno perpetrato l’ennesimo atto di tradimento, riportando in Italia 43 clandestini, tutti maschi islamici, che erano stati trasferiti in Albania. Ognuno di loro ha pagato 15mila euro per sbarcare in Italia illegalmente e, ora, grazie alle toghe del Pd, ce l’ha fatta.

Questi non sono rifugiati che scappano dalla guerra o dalla morte, ma individui che hanno visto la loro richiesta d’asilo negata per essere “infondata”. Eppure, grazie alle sentenze di alcuni giudici, ora sono di nuovo sul suolo italiano, un atto che rappresenta non solo un affronto alla nostra sicurezza nazionale ma anche uno schiaffo alla volontà del popolo italiano.

Il Costo dell’Accoglienza Impossta

Ogni giudice che ha favorito questo ritorno deve assumersi la responsabilità delle conseguenze. Calcoliamo il costo di questa accoglienza forzata: 45 euro al giorno per ciascuno dei 43 migranti, per almeno un anno, considerando i vari ricorsi che inevitabilmente seguiranno per cercare di rimanere in Italia. Questo significa un totale di:

45 euro x 43 persone = 1.935 euro al giorno
1.935 euro x 365 giorni = 706.275 euro all’anno

Questi giudici dovrebbero essere chiamati a pagare per la loro decisione. Se credono tanto in questa accoglienza indiscriminata, che ne sopportino il costo economico, visto che già abbiamo pagato un prezzo altissimo in termini di sicurezza e sovranità.

La Responsabilità Giudiziaria

È inaccettabile che chi ha il compito di amministrare la giustizia nel nostro paese diventi complice dell’invasione straniera. Le toghe rosse non solo hanno ignorato la volontà del governo eletto dal popolo, ma hanno anche dimostrato un disprezzo totale per la sicurezza dei cittadini italiani.

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Un Appello alla Giustizia

È tempo di dire basta. Basta con la giustizia che si piega all’ideologia politica. Basta con giudici che si comportano come legislatori, decidendo chi può o non può vivere in Italia, ignorando le leggi e la volontà popolare.

Chiediamo che ogni giudice coinvolto in queste decisioni paghi, non solo con un rimprovero morale ma anche finanziariamente, per aver imposto a noi italiani il costo della loro follia. L’Italia non è un campo profughi per chi non ha diritto di stare qui. È tempo che i giudici capiscano che la loro responsabilità è verso la nazione e i suoi cittadini, non verso un agendismo politico che mina alla base la nostra sicurezza e sovranità.

L’Italia merita giustizia, e questa giustizia non può venire da chi ha dimostrato di essere più interessato a favorire l’invasione che a proteggere il suo popolo.