Caso Almasri, arrivato col barcone presenta denuncia contro governo italiano
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Insomma. Questo Magok, che non è stato trascinato in Libia ma ci è andato di sua sponte per imbarcarsi clandestinamente verso l’Italia, denuncia mezzo governo perché non avrebbero obbedito alla famigerata corte dell’Aja che voleva arrestare il libico che lo avrebbe ‘torturato’. Lui è vittima e testimone.
Roba da matti. E visti i rapporti tra questa organizzazione e alcune toghe rosse sparse per l’Italia, non dubitiamo che ci sarà l’ennesimo avviso di garanzia. Il governo deve smantellare queste associazioni che fanno del degrado e dell’illegalità diffusa la propria ragion d’essere.
Il Caso Almasri e la Vergogna delle Associazioni che Aiutano Clandestini
Il caso Almasri ha rivelato un’ennesima e sconcertante realtà riguardo alle associazioni che, sotto la bandiera dell’umanitarismo, accolgono individui che non solo abusano dell’ospitalità offerta, ma che addirittura si permettono di denunciare il governo italiano per non aver soddisfatto i loro interessi personali. Stiamo parlando del noto Baobab Experience, un’associazione che per anni ha aiutato ad infestare le strade di Roma aiutando gli ospiti di tendopoli illegali a trasformare quartieri in zone di degrado e pericolo.
Recentemente, un ospite di una struttura gestita da Baobab Experience, Lam Magok Biel Ruei, ha avuto l’ardire di presentare una denuncia contro il governo italiano per “favoreggiamento”. Si accusa il governo di non aver agito in modo adeguato per trattenere il libico Osama Almasri, noto per le sue presunte attività di tortura dei clandestini che pagano migliaia di euro per andare ad imbarcarsi in Libia, che è stato respinto in Libia dopo un mandato di arresto internazionale. Ma la questione qui non è solo l’inazione o l’azione del governo; è l’atteggiamento di chi ospita questi soggetti.
Un Insulto alla Cittadinanza
Baobab Experience, con la sua attività, ha creato non solo problemi di ordine pubblico ma anche situazioni di pericolo per i residenti. Le tendopoli in cui aiutavano i clandestini, anche teatro di crimini, sono diventate famigerate per episodi di violenza, tra cui stupro, come quello denunciato da una donna slovacca proprio in una di queste strutture. La sicurezza dei cittadini romani è stata messa a repentaglio da chi, con la scusa dell’aiuto umanitario, ha creato e mantenuto situazioni di illegalità e disordine.
Denunce Ingiustificate e Manipolazione
È incredibile che chi ha ricevuto ospitalità e supporto in un paese straniero, peraltro sotto il pretesto di essere vittima di torture, abbia poi la faccia tosta di denunciare lo stesso paese che lo ha accolto. La denuncia di Lam Magok non è solo un attacco al governo italiano ma rappresenta un’offesa alla dignità e alla legalità di un’intera nazione. Non si può accettare che chi beneficia dell’aiuto pubblico poi critichi aspramente le istituzioni che hanno tentato di gestire una situazione complessa, spesso con le mani legate da vincoli legali e internazionali.
Un Invito alla Riflessione
È tempo che le associazioni come Baobab Experience riflettano sulle loro azioni. L’accoglienza e il supporto devono essere fatti con responsabilità e trasparenza, non come copertura per attività che minano la sicurezza e l’ordine pubblico. Gli italiani non meritano di vivere in paura o in uno stato di degrado causato da chi dovrebbe essere ospite rispettoso.
L’Italia ha il diritto di proteggere i suoi cittadini e se il governo ritiene che rimandare in Libia Al Masri sia la cosa politicamente giusta, lo fa. Questa vicenda è il sintomo della malattia dei “diritti umani” di cui è pervasa una società tipicamente decadente come la nostra dove un clandestino può denunciare un governo perché fa gli interessi dei propri cittadini invece dei suoi.
Quel baluba va buttato fuori a calci in culo, senza “se”, senza “ma”, poi a casa sua il baluba sarà libero di emettere dei versi animaleschi con cui condannerà fermamente l’abominio dell’uomo bianco, stando in piedi nella cacca come fanno i galletti stupidi quando cantano…