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La Farsa dei Richiedenti Asilo: L’Assurda Denuncia Contro l’Italia nel Caso Al Masri

È giunta l’ora di affrontare una verità scomoda: i cosiddetti “richiedenti asilo”, in realtà clandestini o migranti economici, hanno passato il segno. Nel caso Al Masri, un gruppo di individui provenienti dal Sud Sudan, non certo costretti a migrare in Libia, ha avuto la sfrontatezza di presentare una denuncia contro il governo italiano.

Questi “eroi” del Sud Sudan, che hanno scelto volontariamente di attraversare mezza Africa per arrivare in Libia, non sono vittime innocenti. Hanno pagato per un viaggio pericoloso, assumendosi i rischi in cambio di una speranza di vita migliore, una sorta di biglietto della lotteria per il sogno europeo. Se nel loro paese c’era la guerra, è una questione interna che segue l’indipendenza da Khartoum. E perché non rifugiarsi nel vicino Egitto, nell’islamica e vicina Arabia Saudita o nel Sud Africa più vicino dell’Italia e simbolo dell’indipendenza africana? No, hanno scelto la Libia, proprio perché è un paese preda delle milizie che ti lasciano passare in cambio di soldi, per poi imbarcarsi clandestinamente verso l’Italia.

Quindi, se poi – ed è un grande se – incontri un cattivone che vuole più soldi. Beh, sono cazzi tuoi. Non dell’Italia.

Ora, comodamente stabiliti in Italia, hanno l’ardire di denunciare il governo italiano. Per cosa? Per non aver fatto i loro interessi! Questo è l’apice dell’ingratitudine, un affronto a chi li ha accolti, a chi paga le tasse per mantenerli, e a chi ha aperto le porte del nostro paese a chi, in realtà, non ha alcun diritto di pretendere nulla.

Il caso Al Masri ha mostrato come l’Italia, nel tentativo di mantenere relazioni stabili con il governo libico, abbia agito in modo che non compromettesse ulteriormente la sicurezza nazionale. Ma questi “richiedenti asilo” non vedono il quadro generale; vedono solo la possibilità di sfruttare il nostro sistema legale per i loro fini.

È tempo di dire basta. Basta con chi denuncia il paese che li ospita. Basta con chi si crede in diritto di tutto senza aver dato nulla. L’Italia non è una terra di conquista per chi ha scelto di rischiare la propria vita per un’opportunità economica camuffata da asilo politico: l’asilo politico si chiede nel paese senza guerra più vicino. Se vogliono denunciare qualcuno, che denuncino chi li ha sfruttati nel loro viaggio, non chi ha cercato di gestire una situazione complessa in un contesto internazionale delicato.

La morale di questa storia è semplice: se vieni in Italia, rispetta le nostre leggi, la nostra cultura e sii grato per l’ospitalità che ti è concessa. Non usarci come un trampolino per i tuoi interessi personali. L’Italia non è una caricatura di un paese facile da sfruttare; è una nazione con le sue regole e la sua dignità, che non merita di essere calpestata da chi non sa cosa significhi veri sacrifici e gratitudine.