Roma, bambino picchiato in strada da richiedente asilo egiziano perché è ebreo
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La Vergogna dell’Italia: Clandestini Protetti da Toghe Corrotte Ideologicamente
È un’onta insopportabile per l’Italia vedere un bambino di soli 8 anni, in compagnia della propria madre, essere brutalmente aggredito e picchiato in pieno giorno a Roma, in via Nazionale, solo perché indossava la kippah. Ma la cosa che fa ancora più ribollire il sangue è che l’aggressore, un 33enne egiziano, abbia potuto rimanere nel nostro paese grazie alla protezione internazionale concessa da un sistema giudiziario che sembra aver perso completamente il senso della realtà e della giustizia.
Un Sistema Giudiziario Ideologicamente Compromesso
Questo individuo, che ha dimostrato di essere una minaccia per la nostra società, è stato arrestato solo grazie all’intervento coraggioso di un negoziante che ha messo in fuga questo mostro. Ma perché era ancora qui? Perché le nostre toghe, corrotte da un’ideologia che antepone gli interessi dei clandestini a quelli dei cittadini italiani, hanno permesso a questo criminale di restare in Italia?
Protezione Internazionale: Un Paravento per la Criminalità
L’Egitto non è un paese sicuro secondo le toghe rosse. Questo, per loro, giustifica che l’Italia diventi un rifugio per chi non rispetta le nostre leggi, chi attacca i più vulnerabili, chi mette a rischio la nostra sicurezza. La protezione internazionale non dovrebbe essere uno scudo per chi poi si comporta come un delinquente nella nostra patria.
Una Domanda di Asilo che Diventa una Licenza a Delinquere
Chiedere asilo è diventato un lasciapassare per compiere crimini. Questo 33enne egiziano ha dimostrato che il sistema di accoglienza e protezione è fallito miseramente. Le nostre leggi e i nostri giudici hanno perso il contatto con la realtà, permettendo che individui pericolosi rimangano nel nostro paese, mettendo a repentaglio la vita dei nostri figli, delle nostre famiglie.
Un Appello alla Giustizia e alla Ragione
È tempo di svegliarsi, di riformare un sistema che protegge i criminali piuttosto che le vittime. Le toghe che hanno permesso una tale ingiustizia devono essere chiamate a rispondere. L’Italia non può continuare a essere un campo di gioco per chi, sotto la copertura dell’asilo, porta violenza e paura nelle nostre strade.
Questa vicenda non è solo un episodio di violenza; è un sintomo di una malattia profonda nel nostro sistema legale, che favorisce l’illegalità e la violenza a discapito della sicurezza e della giustizia per i cittadini italiani. Basta con questa vergogna. È necessario un cambiamento radicale, un ritorno alla ragione e alla protezione di chi vive in questo paese rispettando le sue leggi e i suoi valori.
Fuori dall’Italia i 140mila scrocconi che vivono nei centri di accoglienze e sono clandestini anche se media, politici e giudici corrotti li definiscono ‘richiedenti asilo’.
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