Prima la picchiano e poi la denunciano per “discriminazione”: la cercavano dalla sera prima

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By V febbraio 4, 2025 16:19

Prima la picchiano e poi la denunciano per “discriminazione”: la cercavano dalla sera prima

Un episodio di violenza che mette in luce il fallimento delle politiche di integrazione e la pericolosità degli immigrati di seconda generazione si è verificato a Reggio Emilia.

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Parla la vittima di questa vicenda, ancora scossa sia per l’aggressione subita sia per avere appreso di essere stata denunciata lei, la vittima, per ‘discriminazione’ dai due aggressori: due minori immigrati di seconda generazione.

Le spaccano il naso e poi la denunciano per “discriminazione” perché si difende

Violenza inaudita a Reggio Emilia: 54enne aggredita da immigrati di seconda generazione

“Eravamo sul marciapiede – ha raccontato al Carlino –. Nonostante mi sia fatta da parte per farlo passare, sono stata spintonata per due volte”. Poco distante da lei c’era il suo compagno, 57 anni, che è intervenuto in sua difesa. Ne è nata una piccola lite, ma senza conseguenze lì per lì.

“La sera dopo – continua il racconto – sono uscita per fare la spesa. Me li sono ritrovati davanti, stavolta erano in due: ‘Cos’è che volevi dire ieri mattina?’ mi hanno detto”. La signora era da sola, impaurita si è diretta in tutta fretta verso il supermercato e nel tragitto ha avvisato sia un passante con il cane sia il suo compagno. “Era a casa – ha detto –. L’ho chiamato perché venisse ad aiutarmi”. Mentre si trovava alla cassa, attraverso la vetrata vedeva che i due ragazzi erano fuori ad aspettarla: “Ho chiesto aiuto anche al vigilante, nel frattempo era arrivato anche il mio compagno che aveva già avvisato il 112”.

Ma questi immigrati di seconda generazione, cresciuti in una società che li ha accolti, non hanno guardato in faccia a nessuno. “Uno di loro è riuscito a sbattermi per terra, rompendomi il naso – ha quindi raccontato la 54enne –. Ho spruzzato lo spray al peperoncino che avevo in tasca. Poi mi sono sentita prendere da dietro il collo da uno dei due, che ha provato a infilarmi le dita negli occhi”. Un attimo dopo sono arrivate la pattuglia dei carabinieri e l’ambulanza. Quindici giorni di prognosi per lei, otto per lui. “Siamo al di fuori di ogni ragionevole senso di civilità”: così si è concluso il racconto della vittima.

Questo atto di brutalità non è solo un’aggressione fisica, ma uno schiaffo a chi credeva che l’integrazione fosse possibile. Gli immigrati di seconda generazione, quelli che avrebbero dovuto essere il futuro di un’Italia multiculturale, dimostrano invece di non avere rispetto per le leggi e la civiltà del paese che li ospita. La violenza esercitata da questi giovani è un chiaro segnale che qualcosa è andato terribilmente storto nel processo di accoglienza e integrazione.

Ora, la comunità si chiede: fino a quando dobbiamo tollerare questa barbarie? Fino a quando l’ospitalità sarà sfruttata come un pretesto per atti di violenza e prepotenza? La speranza è che questa vicenda apra gli occhi a chi ancora crede nella favola dell’integrazione senza condizioni.

Prima la picchiano e poi la denunciano per “discriminazione”: la cercavano dalla sera prima ultima modifica: 2025-02-04T16:19:34+00:00 da V
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By V febbraio 4, 2025 16:19
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3 Comments

  1. Ul Gigi da Viganell febbraio 4, 17:11

    Anni fa ho avuto un’esperienza analoga qui a Lugano con una giovane zecca rossa dei centri sociali che si divertiva a risalire la via facendo cadere gli anziani che incrociava.

    Quando è toccato a me… so ancora piegarmi in basso, sporgere in avanti un gomito e affondarglielo nello stomaco, il successivo rigurgito indotti li stronca, basta fare attenzione a non sporcarsi col loro vomito…

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  2. WLMHH8 febbraio 4, 18:28

    Purtroppo tanti traditori con cittadinanza italiana proteggono queste bestie!

    Tolleranza zero anche se sono minorenni!

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