Vogliono uccidere i bambini ebrei e cristiani: la violenza jihadista è tra noi
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Bambini vittime di attacchi islamici. Ragazzini ebrei, studenti ebrei, minacciati, bullizzati, insultati con una frequenza sempre più allarmante. L’aggressione di Roma è un segnale inquietante e pericoloso: un bambino di soli 8 anni, che indossava la kippah, è stato brutalmente attaccato da un egiziano, protetto internazionalmente in Italia, mentre passeggiava con la madre in pieno centro. L’aggressore è stato arrestato, ma l’episodio, rivelato solo ora, risale a una settimana fa.
Questa ondata di violenza è chiaramente opera di individui islamici. Solo negli ultimi giorni, abbiamo visto l’uccisione di una bambina di 11 anni a Nieuwegein, in Olanda, per mano di un siriano, e l’attacco a colpi di coltello ad Aschaffenburg, in Baviera, dove un afghano ha massacrato un bambino di 2 anni e un uomo che cercava di proteggere i piccoli dell’asilo. Ricordiamo anche la strage di Southport, nel Regno Unito, dove un giovane di origini ruandesi ha trucidato tre bambine durante una lezione di danza.
Tutti questi atti orribili sono stati commessi da individui legati all’Islam, dimostrando una tendenza allarmante di violenza islamica contro i bambini. Non solo i bambini occidentali sono le vittime, ma anche i piccoli sono costretti a diventare “martiri” per le organizzazioni terroristiche islamiste, specialmente in Medio Oriente.
In Italia, la comunità ebraica è sotto assedio, specialmente dopo il 7 ottobre e la guerra. La Comunità ebraica di Milano ha già avvertito i suoi membri nell’ottobre 2023 di nascondere la kippah, evitare di mostrarsi riconoscibili, e non essere mai soli. Oggi, le scuole ebraiche sono fortificate come bunker. L’antisemitismo, alimentato da immigrati islamici, è risorto con una forza che non si vedeva da decenni, ora diretto anche contro i bambini. Secondo Stefano Gatti dell’Osservatorio antisemitismo, le segnalazioni di attacchi verbali e fisici da parte di giovani arabi verso studenti ebrei sono in aumento.
“La tristezza e la preoccupazione per l’aggressione a Roma sono immense,” afferma Ilan Boni, vicepresidente della Comunità ebraica di Milano. “Siamo terrorizzati nelle nostre stesse città, dove siamo nati e cresciuti, contribuendo alla società. Ma questa nuova frontiera di violenza contro un bambino innocente, solo per il suo copricapo, è una barbarie senza precedenti. E il fatto che tutti questi atti siano commessi da individui islamici è un campanello d’allarme per tutti gli italiani.”
La violenza e l’odio islamici non colpiscono solo gli ebrei; minano la sicurezza di ogni cittadino. È tempo che tutti, come italiani, ci uniamo per combattere questa minaccia, per costruire un futuro dove il rispetto e la convivenza pacifica siano i valori dominanti. Non possiamo permettere che l’islamizzazione continui a seminare terrore e odio nel nostro Paese.
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