Massacra macchinista ma è già libero perché immigrato
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“Ad aggravare pesantemente la situazione – continua la consigliere – è la frequenza con cui si ripetono gli episodi di violenza, senza risparmiare nessun luogo, anche quello in apparenza più tranquillo. Nel caso in questione, l’aggressore ha agito alla stazione di Rovigo, prendendo a testate il malcapitato macchinista; una volta arrestato e portato in Questura, è stato rilasciato dalla Procura che gli ha prescritto soltanto l’obbligo di firma. Anche se il procedimento penale non si ferma qui, i primi risvolti della vicenda risultano sconfortanti per tutti, lavoratori e utenti dei trasporti pubblici in primis: con che stato d’animo saliremo su un mezzo?”.
“Chi arriva nel nostro Paese – conclude Cestari – ha il dovere di rispettare le nostre leggi, anche se spesso sono proprio queste a essere troppo permissive. E rispettare chi lavora onestamente: siamo stanchi di leggere notizie come questa”.
Questo è l’ennesimo esempio di come la nostra giustizia stia fallendo miseramente nel proteggere i cittadini onesti. Ogni giorno, i nostri lavoratori, i nostri pendolari, sono costretti a confrontarsi con la violenza di chi dovrebbe essere già stato espulso dal nostro paese. È inaccettabile che chi commette reati possa continuare a vivere qui, con una semplice firma giornaliera come deterrente.
Le nostre leggi e i nostri giudici stanno mettendo a rischio la sicurezza pubblica, permettendo a questi criminali di rimanere tra noi, quasi come se fosse una sorta di ricompensa per i loro atti illegali. È ora di smettere di codificare la debolezza in legge e iniziare a proteggere chi vive e lavora onestamente. Chiunque non rispetti le nostre regole, chiunque metta a repentaglio la nostra sicurezza, deve essere immediatamente rimpatriato. Basta con le espulsioni solo sulla carta; servono azioni concrete e immediate.
La sicurezza dei cittadini non può essere sacrificata sull’altare della falsa integrazione o della compassione mal riposta. È tempo di chiedere a gran voce una giustizia che non sia solo di nome, ma anche di fatto, una giustizia che metta la sicurezza degli italiani al primo posto.
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