Sbarca in Italia per stuprare bambini e chiede il rinnovo del permesso
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Quest’uomo, che ha già profanato l’innocenza dei nostri bambini, si è sentito libero di rientrare nel nostro paese. Ma grazie alla vigilanza delle forze dell’ordine, è stato fermato e immediatamente espulso. Tuttavia, questo episodio non è che la punta dell’iceberg di un problema che sta divorando la nostra società.
Quanti altri predatori sessuali, quanti altri immigrati con la stessa mentalità criminale sono già entrati o tenteranno di entrare in Italia? Siamo diventati un terreno fertile per chi vede nella nostra ospitalità una debolezza da sfruttare per i propri orrendi desideri?
Basta con questa follia! L’immigrazione non può essere una porta aperta per chi viene qui con l’intento di stuprare, di violare, di distruggere la nostra sicurezza e la nostra dignità. Non possiamo permettere che il nostro paese sia visto come un luogo dove i criminali possono fare ciò che vogliono senza conseguenze.
È tempo di una rivoluzione nella politica migratoria. Non vogliamo immigrati che vengano in Italia per stuprare i nostri figli, per minacciare la nostra collettività. Chiediamo controlli severissimi, chiusura delle frontiere a chi ha precedenti penali, e un sistema che metta al primo posto la sicurezza degli italiani sopra tutto.
L’Italia non è un campo di battaglia per questi predatori. Questo episodio a Como è una chiamata alle armi per tutti noi: dobbiamo proteggere la nostra nazione da chi non ha rispetto per la nostra legge, per le nostre donne, per i nostri bambini. È ora di dire basta agli stupratori che vedono in Italia un’opportunità per continuare i loro crimini. La nostra tolleranza non può essere interpretata come debolezza.
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