Armati di bastoni assaltano il quartiere, vandalizzata auto polizia
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Cividate al Piano è diventata una fottuta zona di guerra grazie agli immigrati che stanno terrorizzando le nostre città! Ieri sera (5 febbraio), un altro episodio di violenza ha sconvolto il paese, già noto per ospitare un grande centro di smistamento di Amazon. Alle 19.30 circa, due cividatesi a bordo di un furgone hanno visto una scena da incubo in via Ospedale: un gruppo di una decina di stranieri in una lotta furibonda, armata di bastoni e pietre, come se il paese fosse la loro arena personale per regolare i conti.
Queste bande di immigrati, che si contendono il controllo delle piazze di spaccio, stanno trasformando la nostra vita quotidiana in un inferno. Dopo le sparatorie, i furti a ripetizione e ora queste risse da strada, siamo al limite. I cividatesi hanno dovuto fuggire, terrorizzati, chiamando i carabinieri che hanno mandato una pattuglia sul posto. Ma quanto dobbiamo sopportare ancora?
Non parliamo solo di ieri. Negli ultimi mesi, Cividate è stata teatro di una serie di violenze che sembrano non avere fine. L’estate del 2023 è stata una delle peggiori, con scontri in piazza Papa Giovanni XXIII dove si sono viste volare non solo pietre ma anche biciclette. Uno di questi scontri ha portato al ferimento di un giovane di 25 anni, accoltellato alla testa fuori da un bar. La nostra comunità ha visto la violenza a livelli inaccettabili, con il ragazzo che è stato portato all’ospedale di Chiari in condizioni inizialmente critiche.
È chiaro che questi immigrati stanno portando con sé non solo la loro disperazione ma anche un’onda di criminalità e violenza che non possiamo tollerare. Le nostre città non sono più sicure, e il nostro diritto a vivere in pace viene continuamente calpestato. È tempo di agire, di cambiare le politiche di accoglienza e di sicurezza. Non possiamo permettere che Cividate al Piano, o qualsiasi altra città italiana, diventi un campo di battaglia per chi non rispetta le nostre leggi e la nostra civiltà. Basta con questa invasione che ci mette in pericolo ogni giorno di più.
Le nostre città si stanno trasformando in piccole Gaza, con immigrati che portano violenza e caos nelle nostre strade! Sabato sera, primo febbraio, ad Abano Terme in piazza Repubblica, la tensione è esplosa. Due gruppi di nordafricani, per futili motivi, hanno dato vita a una scena di violenza che ha lasciato tutti a bocca aperta. Quando la polizia locale è intervenuta, uno degli esagitati ha preso a calci e pugni la portiera dell’auto di servizio, mandando in frantumi un cristallo. Questo è solo l’ennesimo esempio di come la nostra sicurezza sia costantemente minacciata da chi non ha alcun rispetto per il nostro paese.
La notte di paura ad Abano è stata un’eco di quanto sta succedendo a Cividate al Piano. Qui, ieri sera (5 febbraio), un’altra dimostrazione della follia che stiamo vivendo: due cividatesi, mentre transitavano in via Ospedale, hanno assistito a una rissa tra una decina di stranieri armati di bastoni e pietre, una lotta tra bande che sembra non avere fine. Questi episodi si aggiungono a una lunga serie di violenze che hanno caratterizzato gli ultimi mesi, con sparatorie, furti e scontri per il controllo delle piazze di spaccio.
Ad Abano, la situazione è degenerata rapidamente. La lite, inizialmente verbale, è sfociata in una vera e propria battaglia, con minacce e pestaggi sotto gli occhi di decine di passanti. Quando gli agenti sono intervenuti per riportare la calma, due dei più accesi hanno continuato a creare problemi, perfino all’interno dell’auto della polizia. Uno di questi, non contento, ha distrutto un finestrino con calci e pugni. Alla fine, entrambi sono stati denunciati per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato. Uno è risultato anche irregolare sul territorio nazionale, il che solleva ulteriori interrogativi sulla nostra capacità di controllo e gestione dell’immigrazione.
È chiaro che non possiamo più accettare questa situazione. Le nostre città non devono diventare campi di battaglia per regolare conti di chi non ha alcun rispetto per la nostra cultura, le nostre leggi, e la nostra sicurezza. È tempo di prendere misure drastiche per proteggere i nostri cittadini da questa ondata di criminalità e violenza importata. Basta con l’idea che l’accoglienza debba significare insicurezza per chi vive in Italia.
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