“Coi migranti facciamo soldi”, gli affari delle coop rosse grazie al PD
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ONG rosse li portano in Italia. Toghe rosse li fanno restare. Coop rosse li ospitano a spese vostre. I tesorieri del Pd ci guadagnano.
L’Infame Rete delle Coop Rosse: Un Vero e Proprio Business Criminale dell’Immigrazione Clandestina
Lunedì 3 febbraio, il Tribunale di Salerno ha svelato una vergognosa operazione di traffico di esseri umani, portando alla luce un business milionario gestito dalle cooperative vicine al Partito Democratico (Pd). Questi sono i fatti crudi: contratti fittizi, soldi sporchi e una rete di corruzione che ha trasformato l’accoglienza in una truffa.
Il Ruolo delle Coop Rosse
Le cooperative, da sempre accolte a braccia aperte dalla sinistra, hanno mostrato il loro vero volto. Due cooperative agricole, in particolare, sono state al centro di questo schifoso sistema. Sfruttando la loro posizione, hanno sottoscritto contratti di lavoro falsi per far entrare immigrati clandestini in Italia, in cambio di somme esorbitanti. Questo non è solo sfruttamento, ma un vero e proprio racket.
L’Intreccio Politico e Criminale
Il legame tra queste cooperative e il Pd è inqualificabile. Nicola Salvati, tesoriere del Pd campano, arrestato nell’operazione, è stato riconfermato nel suo ruolo da Elly Schlein e Antonio Misiani, mostrando quanto profondo sia il marciume all’interno del partito. Questo non è un caso isolato; è un sistema ben oliato dove i voti dei lavoratori stagionali e dipendenti delle coop servono solo per mantenere il potere politico.
I Soldi Sporchi
Da una stima preliminare, tra il 2022 e il 2024, 2.000 immigrati sono stati introdotti illegalmente in Italia, generando un giro di affari di circa 2 milioni di euro. È una cifra che fa girare la testa, e parte di questi soldi sono stati nascosti sotto terra, come veri e propri tesori del crimine. Ogni immigrato pagava 8.000 euro per essere “regolarizzato” attraverso questo sistema corrotto.
Una Svolta grazie al Pentito
La verità è emersa grazie a Raffaele Nappi, un pentito che ha svelato il meccanismo criminale, un’associazione a delinquere dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, alla corruzione, al falso e all’autoriciclaggio. L’organizzazione si era infiltrata perfino nel Decreto flussi, manipolando il sistema di regolarizzazione per i propri sporchi guadagni.
Conclusione
Questo scandalo non è solo un attacco alla legalità, ma un’offesa alla dignità umana e alla nostra nazione. Le cooperative “rosse” sono diventate nulla più che strumenti di sfruttamento e corruzione, protette dai loro legami con il Pd. Il “click day” organizzato dai ministeri è solo un’altra opportunità per questi “scafisti in giacca e cravatta” di continuare il loro commercio di vite umane. È tempo che l’Italia si svegli e metta fine a questa vergogna, punendo i colpevoli e ripulendo la politica da queste macchie indelebili.
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