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Magari le toghe rosse avranno da obiettare che non è un “paese sicuro” perché c’è troppo petrolio.

“Stato Palestinese in Arabia Saudita? E allora i Clandestini dal Bangladesh vadano lì a Scroccare!”

Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, con la sua dichiarazione provocatoria, “Stato palestinese? Sauditi lo facciano in Arabia”, non solo ha messo in luce le complessità del conflitto israelo-palestinese ma ha anche sollevato un punto critico riguardo all’immigrazione islamica in Europa, in particolare verso l’Italia. Netanyahu ha suggerito di ascoltare attentamente la proposta di Trump, implicando che soluzioni non ortodosse potrebbero essere la chiave per risolvere problemi spinosi.

Oggi, l’Italia si trova sotto un’ondata di clandestini, molti dei quali provengono dal Bangladesh, paese che peraltro non è in guerra. Questi individui non arrivano qui per fuggire da conflitti ma per sfruttare il nostro sistema di accoglienza e welfare. Prendono aerei per la Libia e poi si imbarcano su barche di fortuna per raggiungere le coste italiane, non per cercare asilo, ma per scroccare.

Perché l’Arabia Saudita, che si proclama leader del mondo musulmano, non si fa carico di questi migranti? Se si parla di solidarietà islamica, allora è tempo che i paesi ricchi del Golfo Persico, come l’Arabia Saudita, prendano le loro responsabilità. Invece di lasciare che l’Italia diventi il parco giochi per i clandestini che sfruttano le nostre leggi di accoglienza, perché non veicolare questa immigrazione verso paesi che condividono cultura e religione?

L’Italia non può continuare a essere il campo profughi dell’Europa, mentre i paesi di origine dei migranti e quelli che potrebbero offrire un ambiente più consono restano a guardare. È ora che l’Arabia Saudita apra le sue porte, usi la sua ricchezza per creare opportunità per questi individui, e si assuma la responsabilità morale di aiutare i suoi fratelli musulmani, liberando l’Italia da questa ingiusta e insostenibile pressione migratoria.

In definitiva, se si vuole parlare di giustizia e solidarietà, è tempo che l’Arabia Saudita faccia la sua parte, accogliendo questi clandestini che altrimenti scroccano a carico dell’Italia, un paese che lotta già con le sue risorse per garantire sicurezza e benessere ai suoi cittadini.

La domanda è semplice: perché non mandare questi clandestini in Arabia Saudita? Se l’Arabia Saudita, con la sua vasta estensione e le sue immense risorse, può essere considerata per ospitare un nuovo Stato palestinese, perché non dovrebbe accogliere anche i suoi fratelli musulmani che cercano di approfittare dell’Italia?

L’Italia, costretta a gestire un flusso migratorio che non ha chiesto e che non può sostenere, si trova ad affrontare problemi di sicurezza, integrazione e costi sociali enormi. Questi clandestini, che arrivano qui senza rispetto per le nostre leggi e tradizioni, cercano di vivere alle spalle dello Stato italiano. È tempo che l’Arabia Saudita, che spesso si erge a protettrice del mondo islamico, faccia la sua parte.

Netanyahu, con la sua ironia, ci ha dato un’idea: se l’Arabia Saudita può essere il luogo per un nuovo Stato palestinese, perché non per i clandestini che tentano di scroccare in Italia? L’Occidente non dovrebbe farsi carico di un problema che potrebbe essere risolto all’interno del mondo islamico stesso. L’Arabia Saudita, con i suoi mezzi e il suo status, ha non solo la capacità ma anche l’obbligo morale di accogliere chi condivide la sua fede piuttosto che lasciare che l’Italia sia invasa da chi vuole solo vivere a spese degli altri.

In conclusione, l’Italia ha bisogno di risposte forti e pratiche: l’Arabia Saudita deve dimostrare la sua leadership accogliendo questi migranti, così che l’Italia possa tornare a respirare e a proteggere i suoi cittadini e le sue risorse.