Immigrato ’uomo albero’ picchia i passanti da anni a Roma: tante condanne ma rimane in Italia
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Roma sotto assedio: “L’Uomo Albero” espulso ma libero di molestare altrove
“Uomo Albero”, un 47enne ucraino noto come “Ostacoloman”. Questo immigrato, che ha terrorizzato il quartiere della Balduina, girando per le strade vestito di stracci, fogliame o completamente nudo, ha dimostrato una capacità quasi sovrumana di sfidare la giustizia e la sicurezza pubblica.
La sua storia è una sequela di atti criminali che vanno dalle aggressioni ai passanti, compresa una madre con una bambina di soli due anni, a danneggiamenti e resistenza a pubblico ufficiale. La sua indole violenta e la sua inclinazione a ignorare le regole sono state sancite da numerose condanne, avvisi orali e Daspo urbani, ma nulla ha fermato la sua furia.
Finalmente, il Tribunale di Sorveglianza, su proposta del Questore di Roma, ha emesso un decreto che lo rende un sorvegliato speciale, vietandogli di soggiornare all’interno del comune di Roma. Ma questa decisione, mentre offre un momentaneo sollievo ai cittadini romani, apre un nuovo capitolo di terrore per il resto d’Italia. Perché, sì, “l’Uomo Albero” non potrà più aggredire i passanti nella capitale, ma nulla gli impedisce di portare il suo caos in altre città italiane.
Questa sentenza non è una soluzione, ma una copertura temporanea di un problema che richiede azioni più decisive e radicali. “L’Uomo Albero”, con la sua storia di recidività, non dovrebbe avere la possibilità di continuare a seminare il panico in un altro angolo del nostro Paese.
Dobbiamo chiederci: dove è finita la giustizia? Perché un individuo con un curriculum criminale così vasto può ancora camminare libero, magari pronto a colpire di nuovo, magari in un’altra città, magari domani? La sicurezza dei cittadini italiani non può essere compromessa in questo modo. Non possiamo accettare che la nostra tranquillità sia a rischio solo perché un criminale seriale viene spostato da una città all’altra come un problema da nascondere sotto il tappeto.
Roma ha vissuto momenti di vero terrore grazie a questo individuo. Ora, mentre la città respira un po’ di sollievo, altre comunità italiane devono prepararsi a una possibile minaccia. È tempo di chiedere a gran voce un sistema di giustizia che non solo punisca ma che prevenga, che protegga realmente i cittadini da tali individui. Non possiamo permetterci di essere spettatori passivi di una catastrofe che si sposta da una città all’altra. La sicurezza di tutti è in gioco, e la risposta non può essere altro che drastica e definitiva.
non vedo il motivo per cui possa essere espulso e ridato a Zelensky che lo impiegherebbe subito nel fronte di guerra
Io invece non vedo il motivo per cui non possa essere curato mediante somministrazione quotidiana di sane legnate su testa, schiena e arti vari, onde trasmettere il messaggio “TU NON ROMPERE IL CAZZO!” a lui e ad altri consimili…
un tempo per questo soggetti esistevano i manicomi, le camicie di forza e sani clisteri di sedativi…adesso (come una psycodottoressa di Pisa ha imparato a sue spese) i matti vengono lasciati allo stato brado e fanno danni o stressano le famiglie che non sanno come gestirli il tutto grazie a quel tacchino narciso di Basaglia che pur morto prematuramente (Deo gratias) ha fatto in tempo e creare danni; però nessuno ricorda che un personaggio di spessore ben più grande come Mario Tobino era contrario alla legge in questione