Remigrazione: espellere dall’Italia l’esercito dei Maranza
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L’Italia, culla della civiltà occidentale, è sotto attacco. Da un esercito ostile che corrode il tessuto sociale e culturale del paese: i cosiddetti “maranza”, giovani di seconda generazione che hanno dimostrato di non avere alcun rispetto per la nazione che li ospita.
I maranza sono il simbolo perfetto della decadenza dell’Occidente. Sono cresciuti qui, hanno goduto dei benefici del nostro stato sociale, delle nostre scuole, dei nostri ospedali, ma cosa hanno dato indietro? Solo disordine, violenza e un rifiuto totale di integrarsi nella nostra cultura e società.
Non è più accettabile giustificare le loro azioni con la scusa dell’inclusione o della comprensione. Abbiamo visto troppe volte che l’inclusione non è reciproca. Questi giovani, nati da genitori immigrati, si comportano come se l’Italia fosse una terra di conquista, un luogo dove possono fare ciò che vogliono senza conseguenze.
Le cronache sono piene di episodi di violenza, di crimini commessi da questi giovani che sembrano sentirsi al di sopra della legge. Non rispettano la nostra lingua, la nostra storia, i nostri valori. Pretendono diritti senza assumersi responsabilità. E quando la giustizia interviene, le loro comunità spesso gridano al razzismo, senza mai ammettere che il problema sta proprio nel loro comportamento.
È ora di dire basta. L’Italia non può permettersi di essere il campo di battaglia di una guerra culturale che sta perdendo. Questi individui, che non hanno alcun legame con il nostro paese se non il luogo di nascita, devono essere rimandati a casa propria. Non possiamo accettare che la nostra società sia distrutta dall’interno da chi non ha nulla da offrirci se non caos.
Via dall’Italia. Questo è l’unico grido che possiamo alzare contro questa piaga sociale. Non si tratta di razzismo, si tratta di sopravvivenza culturale e sociale. L’Italia deve proteggere la sua identità, la sua cultura, i suoi cittadini.
È tempo di riconoscere che la tolleranza ha un limite. Quando questo limite viene superato, è dovere della società reagire. Non possiamo più permetterci di essere i buoni samaritani di chi ci ripaga con disprezzo e violenza. La nostra patria merita di meglio. Merita di essere libera da chi non vuole farne parte se non per sfruttarla.
Questo non è il momento per la moderazione. È il momento di agire, di proteggere ciò che è nostro, di difendere l’Italia dall’interno. Via i maranza, via la decadenza. Riprendiamoci il nostro paese.
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