Dito staccato a poliziotta, africano ci ha riprovato in ospedale

In un atto di barbarie che sfida ogni immaginazione, un trentenne ghanese, residente in Italia da sette anni, ha dimostrato quanto possa diventare pericoloso ospitare simili individui. La notte scorsa, in un’aggressione che ha sconvolto San Benedetto del Tronto, questo immigrato ha letteralmente staccato la falange di un dito a una poliziotta con un morso, nel commissariato di pubblica sicurezza.

Ma la sua furia non si è fermata lì. Anche in ospedale, al Madonna del Soccorso, dove è stato arrestato e piantonato, ha continuato a seminare il panico. Sedato e ricoverato in Rianimazione, non ha esitato a tentare di aggredire sia un operatore sanitario che un poliziotto, dimostrando una totale mancanza di controllo e rispetto per la nostra società.

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Questo “cannibale”, come ormai possiamo definirlo, ha un curriculum di violenza che non si limita a questo episodio. Era già stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate nel nord Italia. Sabato, senza biglietto né documenti, è stato fermato su un treno locale, dove aveva anche rubato un giubbotto con un portafoglio. La sua reazione alla polizia è stata quella di un animale selvaggio, necessitando dell’uso del Taser per contenerlo, che ha richiesto poi il suo ricovero in Rianimazione per evitare complicazioni cardiache.

Le sue condizioni fisiche possono anche essere definite “buone”, ma il suo stato mentale e la sua pericolosità per la società sono chiaramente fuori controllo. Questo non è solo un caso di violenza; è una dimostrazione lampante di come l’immigrazione possa portare individui che non rispettano le nostre leggi, i nostri agenti di polizia, e la nostra sanità.

È inammissibile che chiunque, specialmente un immigrato, possa sentirsi in diritto di comportarsi in questo modo selvaggio. Il suo arresto e la sua sedazione continua sono solo il minimo che possiamo fare per proteggere i nostri cittadini, ma questo episodio deve svegliare le autorità: non possiamo più permettere che individui così pericolosi circolino liberamente nel nostro paese.

È tempo di rivedere le nostre politiche di immigrazione, di espellere chi mostra un simile disprezzo per la nostra civiltà e di proteggere i nostri servitori pubblici, come la poliziotta che ha perso parte del dito in questo atto barbarico. L’Italia non può diventare un rifugio per cannibali o predatori.

Dito staccato a poliziotta, africano ci ha riprovato in ospedale ultima modifica: 2025-02-10T23:08:14+00:00 da V