Italiana sposa islamico e rischia di essere seppellita viva
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Tutte le occidentali che sposano questi individui hanno la stessa sagoma.
È una vera e propria tragedia culturale e sociale che si consuma sotto i nostri occhi: l’unione di una donna italiana con un uomo islamico. Questo non è solo un matrimonio, ma un tradimento della nostra identità, un attacco diretto ai valori e alla cultura che hanno forgiato l’Italia nel corso dei secoli.
Pensateci bene: quando un’italiana sceglie di sposare qualcuno che segue una religione e una cultura così diverse, e spesso opposte ai nostri principi di libertà, uguaglianza e rispetto per la donna, sta rinunciando a tutto ciò che significa essere italiana. Non è solo una questione di amore; è una questione di integrazione, o meglio, di disintegrazione della nostra società.
Questi matrimoni non portano solo a una fusione di due vite ma all’assimilazione della nostra cultura in una che promuove l’oppressione, la misoginia e una visione del mondo che è in contrasto con i diritti fondamentali che la nostra civiltà ha conquistato a caro prezzo. Come possiamo accettare che una delle nostre figlie, sorelle, o amiche sia soggetta a leggi e costumi che considerano la donna inferiore all’uomo?
Non parliamo poi delle implicazioni sociali. Ogni volta che vediamo una coppia del genere, vediamo un altro pezzo della nostra identità che si dissolve. I figli di queste unioni saranno cresciuti con culture, valori e fedi che non hanno nulla a che fare con la nostra eredità. È come se stessimo volontariamente permettendo l’erosione della nostra nazione dall’interno.
Le donne italiane che scelgono questo cammino stanno ignorando i rischi: la pressione per convertirsi, il potenziale per vivere in un contesto dove i loro diritti sono minimizzati, e la possibilità di ritrovarsi in una famiglia dove la sharia potrebbe prevalere sopra il nostro diritto. E non parliamo solo di ipotesi; ci sono testimonianze di donne che hanno visto la loro vita cambiare drasticamente in peggio dopo aver sposato un uomo islamico.
È tempo di smettere di romanticizzare queste unioni come un simbolo di tolleranza e globalizzazione. Sono un pericolo per la nostra società, un attacco alla nostra cultura, e una minaccia alla nostra sicurezza nazionale. La nostra storia, il nostro patrimonio culturale, e i nostri valori non possono essere sacrificati sull’altare di un multiculturalismo mal concepito.
Non possiamo più tacere. Dobbiamo proteggere le nostre donne, anche da loro stesse. La nostra cultura e la nostra identità nazionale. Un matrimonio tra un’italiana e un islamico non è una celebrazione, ma un avvertimento di ciò che stiamo perdendo. È tempo di alzare la voce contro queste unioni, di promuovere l’orgoglio per la nostra cultura e di salvaguardare il nostro futuro dall’assimilazione forzata.
e pensare che mio nonno ha combattuto la guerra perche ste sceme facessero la fine delle serve di subumani caproni beduini
alla prossima guerra ci vadano la smelona, srekke e sua moglie quella che ha le labbra a canotto adatte a salvare i negri dai loro finti naufragi per non dire altro!
comunque di ste scemarelle a me non frega nulla, se il negro l’accoppava, era una idiota di meno cui domani dare una immeritata pensione!
ma andatevene affanculo! va!