Egiziani e Bengalesi si litigano a coltellate la stanza migliore nel centro accoglienza

Ferentino, Frosinone: l’ennesima vergogna di un sistema di accoglienza che è diventato un insulto ai cittadini italiani. Una rissa selvaggia è scoppiata all’interno di un centro per richiedenti asilo, dove due gruppi di bengalesi ed egiziani, tutti tra i 22 e i 26 anni, si sono affrontati con una violenza che ha trasformato il luogo in un campo di battaglia. E chi paga il conto di tutto questo? Noi, i contribuenti italiani, costretti a mantenere questi individui in hotel a cinque stelle, mentre le solite toghe rosse bloccano i rimpatri e ci condannano a subire la loro presenza per anni.

VERIFICA NOTIZIA

La rissa: un copione che si ripete, ma nessuno agisce

I carabinieri di Ferentino e del Nucleo Radiomobile di Anagni sono intervenuti per sedare la rissa, arrestando cinque giovani. Ma il bilancio è devastante: quattro di loro sono finiti al Pronto Soccorso dell’ospedale Spaziani di Frosinone, con prognosi che vanno dai 5 ai 21 giorni. Uno è addirittura in condizioni gravi, tanto da richiedere il ricovero. E mentre questi individui si azzuffano come animali, noi italiani siamo costretti a pagare le loro cure mediche, i loro letti d’ospedale, i loro avvocati. Tutto questo, mentre le nostre famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese.

Il sistema accoglienza: un business schifoso sulla nostra pelle

Questi bengalesi ed egiziani non sono “rifugiati” in fuga dalla guerra. Sono giovani, spesso senza alcun diritto di restare qui, che approfittano di un sistema marcio che li coccola e li mantiene. Vivono per anni in hotel, centri di accoglienza di lusso, con vitto, alloggio e persino pocket money, tutto a spese nostre. E mentre loro si godono la bella vita, noi vediamo le nostre città trasformate in zone di guerra, con risse, violenze e degrado ovunque.

E la cosa più scandalosa? Le toghe rosse, quei giudici che si ergono a paladini dei diritti umani, bloccano sistematicamente i rimpatri. Ogni volta che si prova a rispedirli a casa, ecco che arriva il ricorso, l’appello, la sentenza che li salva. E così, questi individui restano qui, liberi di delinquere, di aggredirsi, di minacciarci, mentre noi paghiamo il conto. È un sistema criminale, un tradimento della nostra sovranità, un affronto alla dignità di ogni italiano.

Rimpatri immediati: l’unica soluzione

Basta con le chiacchiere, basta con i buonismi, basta con le scuse. Questi bengalesi ed egiziani devono essere rimpatriati immediatamente. Non c’è spazio per loro qui, non c’è motivo per mantenerli, non c’è giustificazione per tollerare la loro violenza. E se le toghe rosse continuano a opporsi, è ora di dire basta anche a loro. Non possiamo permettere che un manipolo di giudici ideologizzati tenga in ostaggio la sicurezza e il futuro del nostro Paese.

Un grido di rabbia: l’Italia non può più sopportare

Gli italiani sono stanchi. Stanchi di vedere i loro soldi buttati via per mantenere delinquenti. Stanchi di vedere le loro città insicure. Stanchi di un sistema che premia chi ci odia e punisce chi lavora onestamente. È ora di agire, con durezza, con decisione. Rimpatri forzati, chiusura dei centri di accoglienza, stop ai finanziamenti per queste strutture che sono solo un business per cooperative e ong. E, soprattutto, una riforma che metta fine al potere delle toghe rosse, che troppo spesso agiscono contro gli interessi del popolo italiano.

Questa rissa a Ferentino non è un incidente isolato. È il simbolo di un sistema fallito, di un’accoglienza che è diventata una condanna per noi tutti. È ora di dire basta. L’Italia merita rispetto, sicurezza, giustizia. E chi non lo capisce, deve andarsene. Subito.

Egiziani e Bengalesi si litigano a coltellate la stanza migliore nel centro accoglienza ultima modifica: 2025-02-14T17:20:46+00:00 da V