Ecco Alex, il ragazzino sgozzato dal profugo islamico ridente: giovani bianchi anche le altre vittime
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Attentato islamico in Austria. Testimonianza di Charlotte, parente di Alex, il ragazzino di 14 anni ucciso a coltellate dal profugo siriano Ahmad. pic.twitter.com/d3Mcaua9ez
— CriminImmigr*ti (@CriminImmigratl) February 16, 2025
In questa foto Alex, il ragazzino austriaco di 14 anni sgozzato dal rifugiato islamico Ahmad sul cui cadavere l’immigrato rideva di gusto. Azzerare l’immigrazione islamica: pic.twitter.com/6Hli12lv3q
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Un Appello Urgente: Azzerare l’Immigrazione Islamica Regolare
L’Austria è stata teatro di un’atrocità che ha scosso le coscienze di tutti noi. Un attacco brutale, un attentato islamico che ha strappato la vita di un giovane innocente, Alex, un ragazzo di soli 14 anni. Questo crimine orribile è stato compiuto da Ahmad, un rifugiato siriano che, con un freddo sorriso sul volto, ha sgozzato il giovane Alex. La testimonianza di Charlotte, una parente di Alex, racconta con dolore e rabbia il momento in cui il loro mondo si è infranto.
La fotografia che circola sui social media è agghiacciante: Ahmad, con un ghigno di soddisfazione, accanto al corpo senza vita di Alex. Questo non è solo un atto di violenza, ma un simbolo del fallimento delle nostre politiche migratorie. Le altre vittime di questo attacco sono giovani e innocenti: 15, 18, 15, 28 e 36 anni. Quante altre vite dovranno essere sacrificate prima che si agisca?
Charlotte, la voce di una famiglia devastata dal dolore, ha condiviso le sue parole strazianti: “Alex era un ragazzo pieno di vita, di sogni e speranze. Non meritava di morire così. Non meritava di essere strappato via da noi da qualcuno che avrebbe dovuto cercare protezione e pace nel nostro paese.”
Questo non è un caso isolato. Quante altre volte dobbiamo assistere a tali tragedie per riconoscere che c’è un problema profondo e sistemico? L’immigrazione islamica regolare ha portato con sé non solo le speranze di una nuova vita per molti, ma anche pericoli reali e concreti che non possiamo più ignorare.
È tempo di azzerare l’immigrazione islamica regolare. Questo non significa chiudere le porte a chi è veramente in pericolo e merita protezione, ma significa mettere in atto controlli rigorosi, verifiche di sicurezza intransigenti e una politica di integrazione che non comprometta la sicurezza dei nostri cittadini. Dobbiamo proteggere i nostri giovani, le nostre famiglie, la nostra società.
Il sorriso beffardo di Ahmad sul corpo di Alex è un monito che non possiamo permetterci di dimenticare. Dobbiamo chiedere a gran voce un cambiamento radicale nelle politiche migratorie. Non possiamo più permettere che la nostra compassione e apertura siano sfruttate da chi non ha intenzione di integrarsi, ma di distruggere.
Azzerare l’immigrazione islamica regolare significa anche investire in programmi di integrazione che siano veramente efficaci, in educazione, in controlli preventivi e in una collaborazione internazionale che garantisca che chi entra nel nostro paese non porti con sé solo il proprio bagaglio, ma anche valori di pace e convivenza.
Rispetto per chi cerca una nuova vita, ma protezione per chi quella vita ce l’ha già. Questo è il compromesso che dobbiamo raggiungere. Alex non può tornare, ma possiamo fare in modo che la sua morte non sia stata vana. È tempo di agire, è tempo di cambiare, è tempo di azzerare.
Estrema destra questa e’ la risposta da dare alle elezioni cari tedeschi, austriaci e italianii!
se non sbaglio quel dito in posizione eretta simboleggia il loro unico dio detto signor Allah…
Mettere tutto in conto davanti al plotone di esecuzione a lor signori che traghettano masse abnormi di ritardati, rifiuti e scarafaggi musulmongoloidi. E ai giudei nasoni che li fanno arrivare apposta per eliminare la razza bianca suprema.