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Le ereditiere non spiccano mai per capacità e profondità di giudizio. Labbra tonanti non fa differenza.

In un mondo dove la coerenza è un optional e la logica un miraggio, Marina Berlusconi ha dato prova di essere un vero maestro dell’assurdo con la sua ultima intervista al Foglio. Sì, avete capito bene, parliamo della stessa Marina Berlusconi, presidente di Fininvest, che ha deciso di regalare al pubblico un mix di contraddizioni e trash che farebbero invidia a Salvador Dalí.

Marina ha affermato che “la strategia di Trump rischia di diventare una forza divisiva”. Ma non finisce qui: si è preoccupata per il conflitto in Ucraina, dicendo che “la fine della guerra non debba coincidere con la resa di Kiev”.

E poi c’è la sua critica a Big Tech, accusandole di aver imposto una “dittatura dell’algoritmo”. Parla la donna che guida un impero mediatico, ma forse dimentica come il suo stesso gruppo ha dominato il panorama informativo italiano con tecniche che oggi chiameremmo “manipolazione dell’algoritmo” se applicate ad altri.

Ma il pezzo forte di questa farsa è il suo atteggiamento verso i matrimoni gay e l’immigrazione: sì, vuole sembrare progressista, ma con un occhio sempre al consenso elettorale. “Sono favorevole ai matrimoni gay”, ha dichiarato, come se aspettasse un applauso da un pubblico immaginario.

E la cittadinanza: Marina si è espressa a favore dello ius soli, ma con una tale vaghezza da far sembrare che il suo interesse sia più per l’immagine che per la sostanza. “Sono per una riforma della cittadinanza”, ha dichiarato, come se aspettasse un applauso. Perché non va a vivere in un quartiere di Milano pieno di maranza, invece che nella sua lussuosa villa?

Forse è tempo di rivedere le concessioni televisive. Suo padre non finanziava un partito senza candidarsi direttamente: quella era democrazia. Non si può detenere un monopolio di fatto senza giocare in prima persona.

Se c’è una cosa che questa intervista ci ha insegnato, è che la politica italiana non è mai a corto di spettacoli da circo, e Marina Berlusconi, con il suo carico di posizioni ridicole e deliranti, ne è stata la perfetta clown in questa puntata. Bravo, Foglio, per averci regalato questa commedia dell’assurdo.