Pestato dal branco perché italiano: rischia di perdere l’occhio
Related Articles
Fano Sotto Assedio: Minorenni Aggrediti da Immigrati di Seconda Generazione
Sabato sera, intorno alle 23:45, al Lido di Fano, un gruppo di adolescenti è stato brutalmente attaccato da una banda di giovani immigrati di seconda generazione, ormai una piaga sociale e una minaccia costante per la nostra comunità. Un quindicenne è stato colpito con un pugno violento all’occhio, finendo in ospedale con una grave lesione all’arcata sopraccigliare.

VERIFICA NOTIZIA
Questi aggressori, noti alle forze dell’ordine, sono il prodotto di un sistema che non riesce a integrare e che genera solo delinquenza. Sono giovani disagiati, con situazioni familiari che sono un fallimento della nostra politica migratoria, che girano per la città in cerca di pretesti per sfogare la loro rabbia e frustrazione su chiunque capiti loro a tiro. Sabato notte, la loro scelta è caduta su un gruppo di amici di 15-16 anni, che non facevano altro che chiacchierare davanti all’edicola chiusa prima di tornare a casa.
“Cosa c’è da guardare?” – questa è stata la provocazione lanciata prima che un pugno distruggesse la serata di un giovane innocente. La violenza è esplosa senza preavviso, lasciando il ragazzo con una ferita visibile e una lesione che ha richiesto cure mediche immediate.
I ragazzi, terrorizzati, sono corsi verso il Bon Bon Cafè, trovando rifugio grazie alla prontezza del titolare Francesco Dionisi. “Ho fatto il minimo che si possa fare”, ha commentato Dionisi, ma la verità è che in una città che dovrebbe essere sicura, non dovrebbe esserci bisogno di simili atti di eroismo.
Il padre del ragazzo colpito ha espresso tutto il suo sdegno: “Fano è diventata una città pericolosa. Le amministrazioni cambiano, ma la situazione peggiora. Non c’è più controllo del territorio. Basta con le parole, servono azioni concrete. Le forze dell’ordine devono essere messe in condizione di agire contro queste bande violente che ormai si sentono padrone della città.”
La domanda è: dove è finita la qualità della vita? Quale turismo possiamo promuovere quando i nostri figli non sono al sicuro neanche sulla strada di casa? L’Amministrazione deve dare un segnale forte, sollecitando il Prefetto per più risorse e personale di pubblica sicurezza.
È inammissibile che in una città come Fano, questi atti di violenza da parte di chi non si è integrato e non rispetta le nostre leggi e la nostra cultura possano accadere. Se il locale fosse stato chiuso, cosa sarebbe successo a quei ragazzi? È ora di dire basta agli immigrati di seconda generazione che, invece di contribuire alla società, diventano una minaccia per la nostra sicurezza. E’ tempo di reagire, prima che la nostra comunità sia completamente sopraffatta da questa nuova ondata di criminalità.
Let me tell You a sad story ! There are no comments yet, but You can be first one to comment this article.
Write a comment