Costretta a licenziarsi per non essere stuprata dai baby immigrati: “Mi inseguono”

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By V febbraio 18, 2025 17:02

Costretta a licenziarsi per non essere stuprata dai baby immigrati: “Mi inseguono”

Modena, il terrore degli immigrati di seconda generazione: azzeriamo i ricongiungimenti familiari ora!
È un grido di rabbia quello che si leva da Modena, una città che non riconosce più se stessa, soffocata dalla paura e dall’insicurezza. Anna, 27 anni, commessa della storica Salumeria Giusti, ha detto basta. Dopo anni di lavoro, ha gettato la spugna, licenziandosi non per capriccio, ma per sopravvivere. Il motivo? Una baby gang di immigrati di seconda generazione che l’ha trasformata in una preda: pedinamenti, minacce, gesti intimidatori come il taglio della gola e pistole mimate con le mani. Un incubo quotidiano, un’angoscia che l’ha costretta a rifugiarsi nei negozi ancora aperti pur di non finire nelle grinfie di questi delinquentelli cresciuti nella nostra terra, ma senza un briciolo di rispetto per chi la abita.

Questa non è più una città, è una giungla. E chi ne paga il prezzo sono le nostre donne, le nostre lavoratrici, quelle come Anna che non possono nemmeno tornare a casa dopo un turno senza temere per la propria vita. “Andare a lavoro era diventato pericoloso”, ha raccontato, la voce spezzata da un terrore che nessuna giovane dovrebbe conoscere. Via Emilia, Largo Garibaldi, vie principali che dovrebbero essere sicure, e invece sono il terreno di caccia di queste bande di giovani africani o magrebini, figli di un’immigrazione incontrollata che ci sta strangolando. Quindici ragazzi che bloccano la strada, che minacciano, che ridono della nostra paura: questo è il frutto avvelenato dei ricongiungimenti familiari, di anni di politiche scellerate che hanno riempito le nostre città di chi non ha alcuna intenzione di integrarsi.
E mentre Anna viveva il suo calvario, dove erano le femministe? Dove erano i paladini dei diritti delle donne, sempre pronti a urlare per inezie ma muti di fronte a una 27enne costretta a scegliere tra il lavoro e la propria incolumità? E i sindacati, che dovrebbero difendere i lavoratori, dove sono finiti? Silenzio tombale, perché la verità fa paura: questi non sono “ragazzi vivaci”, sono il prodotto di un sistema fallito, di famiglie che arrivano qui grazie a ricongiungimenti indiscriminati e poi abbandonano i figli a se stessi, lasciandoli crescere come selvaggi nelle nostre strade. Sono immigrati di seconda generazione, nati e cresciuti in Italia, ma senza un briciolo di senso civico, senza rispetto, senza paura delle conseguenze. E noi, cittadini italiani, siamo lasciati soli a subire.
Daniele Morandi, titolare della Salumeria Giusti, è furioso quanto noi. “Perdiamo una professionalità perché non possiamo garantire sicurezza. Devo forse assumere solo ragazzi (magari immigrati ndr..) per evitare che vengano aggrediti? È discriminante, è assurdo!” ha sbottato. E ha ragione: siamo arrivati al punto in cui una donna non può più lavorare in centro senza rischiare la vita, mentre l’Amministrazione si gira dall’altra parte, incapace di affrontare il problema alla radice. E intanto il centro storico muore, riempito di immigrati e svuotato da chi fugge da questa barbarie quotidiana.

Basta con le chiacchiere, basta con il buonismo ipocrita. È ora di dire le cose come stanno: gli immigrati di seconda generazione come quelli che hanno tormentato Anna sono una piaga sociale, un fallimento dell’integrazione che ci sta costando caro. E la colpa è di chi continua a spalancare le porte con i ricongiungimenti familiari, importando famiglie che non controllano i propri figli e che trasformano le nostre città in zone di guerra. Azzeriamoli, subito. Basta ingressi incontrollati, basta mettere a rischio la vita dei nostri cittadini per un’ideologia che ha già dimostrato di essere un disastro.

Modena non merita questo. Anna non merita questo. Vogliamo le nostre città indietro, vogliamo sicurezza, vogliamo che le donne possano lavorare e vivere senza paura. Chi ha permesso tutto ciò deve rendersene conto: ogni minaccia, ogni pedinamento, ogni licenziamento forzato è sangue sulle loro mani. Azzeriamo i ricongiungimenti familiari e riprendiamoci il nostro futuro, prima che sia troppo tardi.

Costretta a licenziarsi per non essere stuprata dai baby immigrati: “Mi inseguono” ultima modifica: 2025-02-18T17:02:03+00:00 da V
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By V febbraio 18, 2025 17:02
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2 Comments

  1. Ul Gigi da Viganell febbraio 18, 18:17

    Commessa in una salumeria?
    Bastava che si armasse di salumi per mettere in fuga i baluba, funziona…

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  2. Steobaldo febbraio 18, 21:17

    se non mi sbaglio Modena è in Emilia ovvero in quel paradiso in terra amministrato da sempre dalla sinistra quindi è altamente probabile che la signora in questione sia un’elettrice del PD. Si rivolga allora al semplicemente diplomato Merdaccini che sicuramente le potrà dare buoni consigli…per gli emiliani-romagnoli varrà sempre il detto: accidenti a quelle che vanno di fori…

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