USAID, le ONG cacciate dagli USA si trasferiscono a Bruxelles

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By V febbraio 18, 2025 15:04

USAID, le ONG cacciate dagli USA si trasferiscono a Bruxelles

Orban lancia l’allarme: “Le ONG globaliste di Soros in fuga verso Bruxelles, ma l’Europa non sarà il loro rifugio”

Viktor Orban, premier ungherese, torna a suonare la sveglia. In un post al vetriolo, Orban denuncia: “Le nostre paure si sono avverate: la rete globalista-liberale-Soros sta scappando a Bruxelles dopo il duro colpo inferto da Donald Trump alle loro attività negli Stati Uniti”. Il messaggio è chiaro: le ONG legate al finanziere George Soros, messe alle corde dalla nuova amministrazione americana, cercano ora un porto sicuro nell’Unione Europea. Ma l’Ungheria non ci sta, e Orban promette battaglia: “Non permetteremo che trovino rifugio in Europa!”.

Il cuore della questione sta in una richiesta precisa: 63 di queste organizzazioni non governative hanno bussato alle porte di Bruxelles, chiedendo finanziamenti sotto la bandiera di “progetti per i diritti umani”. Per Orban, è un trucco vecchio come il mondo. “Non ci cascheremo di nuovo!”, tuona, denunciando quello che considera un tentativo di infiltrazione mascherato da nobili intenti. Secondo il premier magiaro, queste ONG non sono paladine della libertà, ma pedine di una rete globalista che mira a destabilizzare le sovranità nazionali, imponendo un’agenda progressista lontana dai bisogni reali dei popoli.

A dare manforte alla sua accusa ci sono i cosiddetti USAID-files, documenti che – sostiene Orban – hanno smascherato le “pratiche oscure” di questa rete. Sebbene i dettagli non siano stati ancora resi pubblici, il riferimento è a presunte operazioni opache finanziate in passato dall’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID), che avrebbero sostenuto attività tese a influenzare governi e società in direzione filo-globalista. Con Trump al timone, questa macchina si sarebbe inceppata, spingendo le ONG a cercare ossigeno altrove. E Bruxelles, con la sua burocrazia compiacente e il suo debole per le cause “umanitarie”, sembra il candidato perfetto.

Ma Orban non è solo. La sua resistenza si inserisce in un contesto più ampio: la vittoria di Trump negli USA ha segnato una svolta, riducendo lo spazio di manovra per le organizzazioni legate a Soros e al circuito liberal-globalista. L’Ungheria, che da anni combatte contro l’influenza di queste reti – basti pensare alla legge del 2017 che impose controlli sulle ONG finanziate dall’estero – si erge ora a baluardo europeo. “Non prenderemo l’amo un’altra volta”, avverte Orban, richiamando i momenti in cui l’UE ha lasciato che tali gruppi prosperassero, spesso finanziandoli con denaro pubblico mentre ignorava le proteste dei cittadini.

La posta in gioco è alta. Per il premier ungherese, accogliere queste 63 ONG significherebbe aprire la porta a un’ingerenza esterna che minaccerebbe l’identità e l’autonomia dell’Europa. “Sotto la scusa dei diritti umani, vogliono imporci un modello senza confini, senza nazioni, senza radici”, è l’accusa implicita. E mentre Bruxelles tentenna, divisa tra il suo istinto centralizzatore e le pressioni dei Paesi più critici, Orban lancia un monito: l’Europa deve scegliere se essere un continente di popoli sovrani o una terra di conquista per élite senza scrupoli.

Il messaggio finale è un appello alla resistenza: “Non succederà!”. Orban si prepara a un nuovo scontro con l’establishment europeo, deciso a non lasciare che Bruxelles diventi la nuova base operativa di una rete che considera tossica. In un’Europa sempre più polarizzata, la sua voce risuona come un grido di sfida: il globalismo può aver perso una battaglia negli USA, ma la guerra, per il leader ungherese, è tutt’altro che finita.

USAID, le ONG cacciate dagli USA si trasferiscono a Bruxelles ultima modifica: 2025-02-18T15:04:27+00:00 da V
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By V febbraio 18, 2025 15:04
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1 Comment

  1. Ul Gigi da Viganell febbraio 18, 18:13

    W ORBAN e gli tutti gli altri bastardi vadano AFFANCULO!

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