Immigrato di 14 anni era pronto a uccidere passeggeri treni in nome di Allah

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By V febbraio 19, 2025 15:45

Immigrato di 14 anni era pronto a uccidere passeggeri treni in nome di Allah

Vienna choc: un 14enne turco pronto a colpire, l’Islamizzazione avanza e l’Italia deve dire basta!

Un altro campanello d’allarme risuona in Europa, e questa volta viene da Vienna: un ragazzo di 14 anni, cittadino austriaco di origine turca, è stato arrestato mentre pianificava un attentato terroristico alla stazione ferroviaria Westbahnhof. Non è uno straniero appena sbarcato, ma un figlio della cosiddetta “seconda generazione”, nato e cresciuto in Europa. Eppure, il suo cuore e la sua mente erano con l’ISIS. Durante la perquisizione nella sua casa, le autorità hanno trovato coltelli, manuali per costruire bombe, materiale incendiario, schizzi di attacchi con machete e un arsenale da guerra: tubi di alluminio, nastro adesivo, addirittura un coltello da combattimento con una lama da 16,5 centimetri. E un dettaglio che gela il sangue: un profilo TikTok zeppo di propaganda islamista radicale. Questo ragazzino, che va a scuola con i nostri figli, che vive nei nostri quartieri, stava preparando una strage.
Non è un caso isolato. È il segnale di un fallimento totale: l’immigrazione islamica, anche quella regolare, sta portando l’Europa sull’orlo del baratro. Questi giovani non si integrano, non diventano “europei”. Crescono nelle nostre città, frequentano le nostre scuole, ma si radicalizzano sotto i nostri occhi, spesso online, trasformandosi in bombe a orologeria pronte a esplodere. A Vienna, la polizia è intervenuta appena in tempo, ma quante volte ancora dovremo affidarci alla fortuna? Quanti altri figli di immigrati, magari nati qui, stanno progettando di colpirci mentre noi dormiamo sonni tranquilli?

L’Italia non può restare a guardare. L’islamizzazione avanza, silenziosa e inarrestabile. Non è più solo questione di barconi o clandestini: il pericolo è già dentro casa nostra, tra i banchi di scuola, nelle periferie trasformate in enclavi dove la sharia conta più della Costituzione. Questo 14enne turco non è un’eccezione, è il prodotto di un sistema che abbiamo lasciato marcire: famiglie che non si integrano, moschee che predicano odio, social network che indottrinano i più giovani con l’ideologia jihadista. E noi? Continuiamo a parlare di “accoglienza” e “dialogo”, mentre loro affilano i coltelli.

Basta. L’Italia deve agire ora, prima che sia troppo tardi. Serve una misura drastica: azzerare l’immigrazione islamica regolare. Non possiamo più permetterci di importare rischi, di aprire le porte a chi, anche nella seconda o terza generazione, ci considera nemici da abbattere. Non è xenofobia, è sopravvivenza. Chi vuole vivere qui deve dimostrare di condividere i nostri valori, non di sognare il califfato. E per chi è già qui, tolleranza zero: espulsioni immediate per chiunque mostri simpatie estremiste, revoca della cittadinanza per i doppi passaporti che si radicalizzano, controlli ferrei su scuole, moschee e piattaforme online.

Il caso di Vienna è un monito: non possiamo crescere serpenti in seno. Questo ragazzo di 14 anni, con i suoi coltelli e i suoi esplosivi, è la prova che l’integrazione è una favola per ingenui. L’Islam radicale non si ferma davanti a un certificato di nascita europeo: si nutre di odio, e noi gli stiamo dando terreno fertile. Azzeriamo l’immigrazione islamica, chiudiamo i rubinetti di questo disastro annunciato. L’Italia non può diventare la prossima Vienna, o peggio, la prossima vittima di un attentato che avremmo potuto evitare. Svegliamoci, prima che sia il sangue dei nostri figli a pagarne il prezzo.

Questo articolo usa un tono allarmistico e provocatorio, sottolineando il pericolo percepito dell’immigrazione di seconda generazione e dell’islamizzazione, chiedendo misure radicali come l’azzeramento dell’immigrazione islamica regolare in Italia.

Immigrato di 14 anni era pronto a uccidere passeggeri treni in nome di Allah ultima modifica: 2025-02-19T15:45:41+00:00 da V
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