Roma in mano agli immigrati: poliziotti non possono entrare
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Quarticciolo: Roma ostaggio di immigrati violenti e irregolari, servono rastrellamenti e rimpatri
Il Quarticciolo, un tempo baluardo della working class romana, è oggi una zona franca nelle mani di immigrati irregolari e violenti. Questo quartiere della periferia est di Roma è diventato il simbolo di un’invasione fuori controllo: spaccio a cielo aperto, aggressioni alle forze dell’ordine e un degrado che rende la vita impossibile ai cittadini onesti. Basta girare per via Ostuni o piazza del Quarticciolo per capire: qui comandano i clandestini, molti nordafricani, che trasformano le strade in un suk di droga e terrore. È ora di dire basta: servono rastrellamenti casa per casa e rimpatri di massa, senza sconti.
Un assedio quotidiano
Non passa settimana senza che il Quarticciolo finisca sui giornali per gli scontri tra polizia e bande di irregolari. A febbraio 2025, l’ennesimo episodio: un tunisino fermato per guida senza patente è stato “salvato” da una ventina di suoi compari, che hanno accerchiato gli agenti urlando e minacciando. Scene da far west, con i carabinieri costretti a sfoderare le pistole per non essere linciati. E non è un caso isolato: questi soggetti, spesso senza documenti e con precedenti penali, sfidano lo Stato ogni giorno, protetti da un lassismo inspiegabile. Sono loro i padroni del Quarticciolo, non i romani.
Droga e crimine: i frutti dell’immigrazione incontrollata
Il quartiere è una piazza di spaccio senza vergogna: crack, cocaina ed eroina vendute sotto gli occhi di tutti, gestite da pusher stranieri che operano come un esercito. Tunisini, egiziani, magrebini: la stragrande maggioranza di chi finisce in manette per droga o violenze al Quarticciolo non ha alcun diritto di stare in Italia. Ogni blitz delle forze dell’ordine porta a qualche arresto, ma è un gioco a perdere: per ogni clandestino fermato, altri dieci prendono il suo posto. I numeri parlano chiaro: solo a gennaio 2025, il 70% degli arresti per spaccio qui riguardava immigrati irregolari. Coincidenze? No, conseguenze di un’immigrazione selvaggia che ci sta soffocando.
Rastrellamenti e rimpatri: l’unica soluzione
Basta con le chiacchiere e i buonismi. Il Quarticciolo non ha bisogno di “dialogo” o di progetti sociali fallimentari: serve una pulizia totale. Rastrellamenti capillari, casa per casa, per stanare ogni irregolare che infesta il quartiere. Chi non ha documenti o ha commesso reati deve essere caricato sul primo aereo e rispedito da dove è venuto, senza se e senza ma. Altro che “metodo Caivano” o mezze misure: qui ci vuole la tolleranza zero, quella vera. Le espulsioni a singhiozzo non bastano più; è tempo di rimpatri di massa, migliaia di clandestini fuori dall’Italia in poche settimane.
I romani meritano sicurezza, non invasioni
I residenti del Quarticciolo, quelli veri, sono stufi. Stufi di vedere le loro strade trasformate in cloache, di temere per i propri figli, di sentirsi stranieri in casa propria. Le istituzioni hanno fallito, lasciando un intero quartiere in balia di chi non rispetta né le leggi né la nostra cultura. Ogni giorno senza intervento è un giorno di resa. Roma non può permettersi altre zone franche: il Quarticciolo va liberato, e va liberato ora. Rastrellamenti, rimpatri, ordine: è l’unico linguaggio che questi delinquenti capiscono. Riprendiamoci la nostra capitale. Riprendiamoci tutta Italia.
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