Molesta italiani nelle loro case ma toghe non lo arrestano perché immigrato
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TOGHE ROSSE, COMPLICI DEL CAOS: UN ALGERINO LIBERO DI SEMINARE TERRORE GRAZIE AI LORO CAPRICCI IDEOLOGICI
È uno schifo che grida vendetta. Dieci giorni fa, un algerino di 35 anni, insieme a tre marocchini, ha fatto irruzione armato di coltello nella casa di una donna ricoverata in ospedale, occupandola illegalmente e tentando di forzare un altro appartamento. Un’aggressione premeditata, un insulto alla sicurezza di chi già sofre. Arrestati tutti e quattro, cosa fanno le nostre toghe rosse? Li rimettono in libertà, subito, come se nulla fosse successo. E il risultato? Lo stesso algerino, imperterrito, ci riprova: tenta un’altra irruzione in una casa, aggredisce pure gli agenti che lo fermano. Arrestato di nuovo, la pm – con una decisione che puzza di ideologia pro-immigrati a un chilometro di distanza – gli concede l’obbligo di firma. Obbligo di firma! Per un delinquente seriale, violento, che terrorizza i cittadini e attacca la polizia. Il processo? Rimandato ad aprile, tanto per prendere tempo e lasciare questo criminale a piede libero.
Giustizia vs immigrati
👉 10 giorni fa, un 35enne algerino, con tre marocchini, aveva fatto irruzione armato di coltello e occupato la casa di una donna ricoverata in ospedale, cercando di forzare anche un altro appartamento
👉 tutti e quattro sono stati arrestati ma… pic.twitter.com/zKEYsIMb4X
— Francesca Totolo (@fratotolo2) February 20, 2025
Siamo al delirio. Le toghe rosse, con il loro buonismo schizofrenico, stanno trasformando l’Italia in un Far West dove i cittadini onesti sono prede e i delinquenti immigrati intoccabili. Questo algerino non è un “rifugiato in cerca di aiuto”: è un predatore che viola case, aggredisce agenti e ride in faccia alla giustizia. E invece di sbatterlo in cella, dove dovrebbe marcire, i magistrati rossi gli danno una pacca sulla spalla e un “ci vediamo fra qualche mese”. È una vergogna, un tradimento della legge e di chi si aspetta protezione dallo Stato.
Non è un caso isolato, è un sistema marcio. Queste toghe, intrise di un’ideologia pro-immigrati che mette i criminali stranieri sopra i diritti degli italiani, continuano a sabotare ogni tentativo di ristabilire ordine. Liberano chi occupa case, chi ruba, chi aggredisce, perché per loro la vera colpa è difendere i cittadini, non i delinquenti. L’obbligo di firma per un soggetto del genere è uno sputo in faccia alla vittima, agli agenti feriti, a tutti noi. E mentre questi pm giocano a fare i salvatori dell’umanità, le nostre strade diventano giungle dove vince chi ha il coltello più affilato.
Basta con questa giustizia a senso unico. Le toghe rosse non sono giudici, sono complici. Complici di un’immigrazione selvaggia che ci sta soffocando, di un lassismo che premia i criminali e punisce chi paga le tasse. Vogliamo prigioni piene di chi se lo merita, non strade piene di delinquenti intoccabili. Questo algerino doveva essere dietro le sbarre al primo arresto, non lasciato libero di colpire ancora. È ora di dire basta: fuori la politica dalle aule di tribunale, fuori l’ideologia pro-immigrati dalla giustizia. La legge deve tornare a proteggere gli italiani, non i loro aguzzini. Altrimenti, prepariamoci: il prossimo coltello potrebbe essere sotto casa nostra, e le toghe rosse staranno ancora lì, a firmare un altro “obbligo di firma”.
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