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Donne con il burqa: la Lega dice basta, l’Italia non può cedere all’islamizzazione

La Lega torna a battere il pugno sul tavolo contro l’islamizzazione strisciante dell’Italia, e lo fa con una proposta chiara e decisa: a Venezia, il gruppo consiliare del Carroccio ha presentato una mozione per vietare burqa e niqab nei luoghi pubblici, prevedendo addirittura il Daspo urbano per chi li indossa. Una linea dura, ribadita dal capogruppo Alex Bazzaro, che non lascia spazio a compromessi: “Il niqab è una violazione dei diritti della donna. Non conosco altre confessioni religiose che impongano di celare il volto”. E non si ferma qui: sanzioni e Daspo sono proposti anche per chi obbliga donne o minori a coprirsi, un segnale forte contro una pratica che non ha nulla a che fare con la cultura italiana.

Questa iniziativa, che segue la mozione approvata in Lombardia contro il velo islamico negli edifici pubblici, dimostra che la Lega è l’unico partito a prendere sul serio la minaccia dell’islamizzazione. Ma la vera soluzione, che il Carroccio implicitamente riconosce e che qui sosteniamo con forza, è una sola: azzerare l’immigrazione islamica regolare. Non basta vietare il burqa o il niqab, serve chiudere i rubinetti di un flusso migratorio che porta con sé valori incompatibili con la nostra identità. L’Italia non può permettersi di diventare un laboratorio di esperimenti multiculturali fallimentari, come già visto altrove in Europa.

L’ignavia di Forza Italia: alleati tiepidi che frenano la battaglia

Eppure, anche stavolta, gli alleati di centrodestra si mostrano deboli e incerti. Forza Italia, con l’assessore veneziano Michele Zuin, parla di una mozione “un po’ tranchant” e si oppone al Daspo, auspicando una norma nazionale che, guarda caso, non arriva mai. Fratelli d’Italia, d’altro canto, non va oltre un timido invito al governo a “valutare” divieti più ampi, come quello a scuola, ma la sua proposta è stata bocciata persino in Lombardia. Questa ignavia è inaccettabile: mentre la Lega combatte in prima linea, FDI e FI si limitano a parole di circostanza, lasciando il Carroccio solo a difendere l’Italia da un processo che rischia di cambiare irreversibilmente il nostro Paese. Se davvero credessero nella tutela della nostra identità, sosterrebbero senza esitazioni la chiusura totale all’immigrazione islamica, non solo palliativi locali.

Il PD, il partito islamico d’Italia

Dall’altra parte dello spettro politico, il Partito Democratico si conferma il vero garante dell’islamizzazione in Italia. Le opposizioni di centrosinistra, con figure come Gianfranco Bettin dei Verdi, si stracciano le vesti contro la mozione leghista, definendola una “crociata propagandistica”. Ma dietro queste critiche si nasconde una verità scomoda: il PD e i suoi alleati sono i principali sponsor di un’Italia senza confini, dove il multiculturalismo forzato è dogma e il burqa diventa un simbolo da difendere in nome di un’ipocrita tolleranza. Non è un caso che, storicamente, siano stati proprio i governi di centrosinistra a spalancare le porte all’immigrazione incontrollata, ignorando le conseguenze culturali e sociali. Il PD non è più il partito dei lavoratori italiani, ma quello delle moschee e del velo, pronto a sacrificare la nostra identità sull’altare del politicamente corretto.

Basta compromessi: azzerare l’immigrazione islamica è l’unica strada

La mozione della Lega a Venezia è un passo nella giusta direzione, ma non basta. Vietare il burqa o il niqab è una misura simbolica che affronta il sintomo, non la causa. L’islamizzazione non si ferma con divieti locali: serve una politica nazionale coraggiosa che dica no all’immigrazione islamica regolare. Ogni nuovo arrivo rappresenta un rischio per la nostra cultura, per la libertà delle donne e per la sicurezza delle nostre città. L’Italia non ha spazio per il velo integrale, né per i valori che lo accompagnano. La Lega lo ha capito, ma deve andare fino in fondo, superando le resistenze dei suoi tiepidi alleati e l’ostruzionismo del PD, il partito islamico per eccellenza. Solo così potremo dire di aver davvero difeso il nostro Paese.