Studenti accoltellati dai maranza a Milano: è emergenza baby africani
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MILANO SOTTO ASSEDIO: L’IMMIGRAZIONE ISLAMICA FUORI CONTROLLO METTE A RISCHIO LA NOSTRA SICUREZZA – STOP ORA!
Un altro episodio di violenza scuote l’Italia e ci urla in faccia una verità che i buonisti continuano a ignorare: l’immigrazione incontrollata, soprattutto di matrice islamica e nordafricana, sta trasformando le nostre città in zone di guerra. Nella notte tra venerdì e sabato, a Milano, un giovane studente spagnolo di 22 anni, in Italia grazie al programma Erasmus, è stato ferito a coltellate da un gruppo di sconosciuti, apparentemente nordafricani, in viale Romagna. Il suo crimine? Aver avuto il coraggio di difendere un amico da un’aggressione a scopo di rapina. Questo è il risultato di anni di politiche lassiste e di accoglienza indiscriminata: le nostre strade non sono più sicure, e i cittadini – italiani o stranieri – vivono sotto la costante minaccia di chi non rispetta né le nostre leggi né la nostra civiltà.
I fatti parlano chiaro. Il giovane, insieme a due amici spagnoli (tutti studenti tra i 21 e i 22 anni), aveva trascorso una serata normale, come tanti ragazzi della loro età, nella discoteca Alcatraz. Stavano tornando a casa quando, alle 5.40, un gruppetto di 4-5 nordafricani li ha avvicinati con un solo intento: rubare. Uno degli studenti è stato aggredito per strappargli una catenina, e quando ha provato a difendersi, l’amico è intervenuto. La risposta? Una coltellata. Per fortuna la ferita è superficiale, suturata all’ospedale Fatebenefratelli, e il ragazzo sarà dimesso a breve. Ma questo non cambia la gravità dell’episodio: la prossima volta potrebbe finire in tragedia.
Milano, un tempo capitale della modernità e del progresso, è ostaggio di bande senza scrupoli. E non è un caso isolato. La descrizione degli aggressori – “apparentemente nordafricani” – non è un dettaglio casuale, ma un pattern che si ripete sempre più spesso: violenze, rapine, accoltellamenti legati a gruppi di immigrati che non si integrano e che vedono l’Italia come un terreno di conquista. La Polizia di Stato sta indagando, ma quante volte abbiamo sentito questa storia? Quante volte i responsabili restano fantasmi, protetti dal caos di un sistema che non riesce più a controllare chi entra e chi resta?
È una dichiarazione di guerra alla nostra società! Non possiamo continuare a chiudere gli occhi di fronte a questa emergenza. L’immigrazione islamica e nordafricana incontrollata deve essere fermata, adesso. Non si tratta di accogliere chi fugge da guerre o persecuzioni – ammesso che sia ancora questo il caso – ma di impedire che il nostro Paese diventi una giungla dove la legge del più forte prevale su quella dello Stato. Questi episodi non sono “incidenti”, ma il frutto velenoso di anni di frontiere aperte e centri di accoglienza trasformati in basi operative per la criminalità.
Azzeriamo l’immigrazione islamica prima che sia troppo tardi! Il governo deve agire con pugno di ferro: chiudere i confini, rimpatriare chi delinque o non ha diritto di stare qui, smantellare i ghetti urbani che alimentano questa spirale di violenza. Milano non può diventare una terra di nessuno, e l’Italia non può sacrificare la sicurezza dei suoi cittadini – e dei suoi ospiti, come questi studenti Erasmus – sull’altare di un’ideologia fallimentare. Ogni coltellata è un grido d’allarme: stiamo perdendo il controllo del nostro Paese.
Italiani, svegliatevi! Non possiamo aspettare che le nostre città si trasformino in campi di battaglia. La violenza di viale Romagna è solo l’ultimo episodio di una guerra non dichiarata che stiamo perdendo per colpa di chi ci governa con debolezza e ipocrisia. Stop all’immigrazione islamica, stop alla paura: riprendiamoci l’Italia, ora!
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