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Trump Chiude il Confine: Una Lezione per l’Italia di Meloni

Finalmente, una ventata di determinazione e concretezza! Donald Trump, con un messaggio chiaro e inequivocabile sul suo Truth Social, ha annunciato: “Il nostro confine meridionale è chiuso”. È un segnale forte, una promessa mantenuta, un pugno sul tavolo che dimostra come il presidente americano non abbia alcuna intenzione di cedere sul tema dell’immigrazione illegale. E io non posso che essere entusiasta di questa mossa! La lotta senza quartiere all’immigrazione clandestina, in particolare dal Messico ma non solo, è stata il cuore pulsante della sua campagna elettorale, e ora, insediatosi alla Casa Bianca, Trump sta cambiando la musica. Era ora che qualcuno facesse sul serio, costi quel che costi.

E mentre negli Stati Uniti si respira un’aria di fermezza, mi chiedo: perché non possiamo avere la stessa determinazione qui in Italia? Giorgia Meloni, è il momento di prendere esempio! Un blocco navale nel Mediterraneo, come quello che hai promesso in campagna elettorale, sarebbe la risposta giusta per fermare l’invasione di migranti che continua a mettere sotto pressione il nostro Paese. Trump ci sta mostrando la strada: non si tratta di parole, ma di fatti. Chiudere i confini non è un’opzione, è una necessità. Meloni, segui il suo esempio, ti prego: un blocco navale ora, per dimostrare che anche l’Italia sa difendere i propri interessi e la propria sovranità!

Ma torniamo alla notizia americana, perché c’è molto da raccontare. Il messaggio di Trump arriva a poche ore da un altro colpo di scena: la cacciata del direttore ad interim dell’Immigration and Customs Enforcement (ICE), accusato di aver gestito in modo troppo lento le espulsioni. Non è il primo siluramento: a inizio febbraio, due alti funzionari dell’agenzia erano già stati rimossi. La Casa Bianca non scherza e vuole mostrare i muscoli su questo tema cruciale. Non solo: l’obiettivo è anche potenziare l’organico dedicato all’immigrazione, per accelerare il piano di espulsioni di massa promesso dal tycoon. Trump considera i risultati ottenuti finora “pessimi”, e lo stesso giudizio arriva da Tom Homan, lo “zar del confine”, l’uomo scelto per guidare questa rivoluzione. Con un alleato così determinato al suo fianco, il presidente sembra pronto a tutto.

Nel frattempo, mentre Trump continua a fare piazza pulita – ha rimosso persino il capo di Stato maggiore congiunto delle forze armate – si scontra con la giustizia americana. La Corte Suprema ha deciso che il capo dell’Office of Special Counsel, Hampton Dellinger, può restare al suo posto, nonostante i tentativi del presidente di allontanarlo. Una battuta d’arresto temporanea, visto che Dellinger potrà lavorare almeno fino al 26 febbraio, quando si terrà un’udienza in tribunale. Ma Trump non è tipo da mollare: la sua tenacia è ammirevole, e il suo impegno per “salvare l’America” è più forte di qualsiasi ostacolo.

E poi c’è Elon Musk, un altro protagonista di questa storia. Trump lo ha elogiato su Truth Social, scrivendo: “Elon sta facendo un ottimo lavoro, ma mi piacerebbe vederlo più aggressivo”. E ancora: “Ricorda, abbiamo un paese da salvare, da rendere più grande che mai. Maga!”. Un invito a spingere sull’acceleratore, che lascia aperte mille domande: come risponderà Musk? Raccoglierà la sfida e si lancerà ancora di più nella causa trumpiana? Non vediamo l’ora di scoprirlo.

Insomma, Trump sta dando una lezione di leadership e risolutezza. Chiudere il confine meridionale è solo l’inizio: è un simbolo, una dichiarazione di intenti. E io spero con tutto il cuore che Meloni prenda nota e agisca con la stessa forza. Un blocco navale in Italia non è un sogno, ma una possibilità concreta. È ora di passare dalle parole ai fatti, proprio come sta facendo il presidente americano. Forza Trump, forza Meloni: il futuro della sovranità nazionale è nelle vostre mani!