USAID non esiste più, dalla mezzanotte di oggi licenziati tutti i dipendenti

A partire dalla mezzanotte di oggi, 24 febbraio 2025, l’amministrazione di Donald Trump ha preso una decisione storica: quasi tutti i dipendenti dell’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID) saranno posti in congedo amministrativo, ad eccezione di un ristretto gruppo essenziale per funzioni critiche. È un segnale chiaro e deciso di un cambiamento epocale, un’azione che promette di liberare gli Stati Uniti – e non solo – dalle catene di un sistema di assistenza internazionale ormai fuori controllo.

USAID was the heart of a robust financial and power machine. A monster created to crush, crumble and erode the freedom and independence of nations so that the liberal-globalist empire could thrive. President @realDonaldTrump drove a stake through the heart of the empire. Now it’s… pic.twitter.com/VnYLUAGM5Z

— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) February 23, 2025

La mossa, annunciata con fermezza e ripresa da testate come CNN, segna una svolta nella missione di Trump di rimettere l’America al primo posto. USAID, nata oltre sessant’anni fa come strumento di aiuto globale, si era trasformata negli anni in un colosso burocratico che gestiva miliardi di dollari, spesso a spese dei contribuenti americani e senza un reale beneficio per gli interessi nazionali. Con oltre 10.000 dipendenti sparsi in più di 100 paesi, l’agenzia è stata vista da molti come un simbolo di spreco e di un approccio globalista che soffocava la sovranità delle nazioni sotto il pretesto dell’umanitarismo.

Il presidente Trump ha deciso di agire: il personale di USAID sarà sospeso dalle sue funzioni, mantenendo operative solo le attività strettamente necessarie, mentre circa 2.000 posizioni negli Stati Uniti vengono tagliate. Questo non è solo un risparmio economico, ma un primo passo per smantellare una struttura che, secondo i sostenitori della linea “America First”, serviva più gli interessi di élite liberali che quelli del popolo americano. L’ipotesi di una fusione con il Dipartimento di Stato o di una chiusura definitiva dell’agenzia come entità autonoma è ora sul tavolo, e rappresenta una vittoria per chi chiede efficienza e pragmatismo nella gestione delle risorse pubbliche.
Elon Musk, alla guida del Department of Government Efficiency (DOGE), ha salutato la decisione definendo USAID una “organizzazione criminale” da tempo bisognosa di essere fermata. Ancora più netto il commento del premier ungherese Viktor Orbán, che ha lodato Trump con parole entusiastiche: “USAID era il cuore di una robusta macchina finanziaria e di potere. Un mostro creato per schiacciare, sgretolare ed erodere la libertà e l’indipendenza delle nazioni, affinché l’impero liberal-globalista potesse prosperare. Il presidente Donald Trump ha conficcato un paletto nel cuore di quell’impero. Ora tocca a noi in Europa finire il lavoro!”.

Per i dipendenti coinvolti, molti dei quali all’estero, il governo ha garantito 30 giorni per rientrare negli Stati Uniti con spese coperte, dimostrando attenzione anche nella transizione. Certo, ci sono critiche da parte di democratici e ong, che gridano allo scandalo e paventano crisi umanitarie. Ma per i sostenitori di Trump, queste reazioni sono solo il lamento di un establishment che perde potere, incapace di accettare che gli aiuti internazionali possano essere gestiti in modo più mirato e responsabile.

Con questa azione, Trump non solo mantiene una promessa elettorale, ma lancia un messaggio al mondo: l’era del globalismo sfrenato è finita. Il dibattito si sposterà inevitabilmente al Congresso e nei tribunali, ma per ora, dalla mezzanotte di oggi, gli Stati Uniti iniziano a riprendersi la propria autonomia, ispirando forse anche l’Europa a seguire l’esempio. Un nuovo capitolo si apre, e porta la firma di Donald Trump.

USAID non esiste più, dalla mezzanotte di oggi licenziati tutti i dipendenti ultima modifica: 2025-02-23T22:57:42+00:00 da V