Allarme a Milano, maranza a caccia di bambini italiani armati di coltetti e martelli

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By V febbraio 24, 2025 11:34

Allarme a Milano, maranza a caccia di bambini italiani armati di coltetti e martelli

Milano, l’incubo delle baby gang: maranza nordafricani di seconda generazione seminano terrore con lame e martelli
Milano è sotto assedio. Da Cascina Merlata a viale Romagna, da piazzale Cuoco a Cimiano, una scia di violenze inaudite sta colpendo giovanissimi, vittime di pestaggi e rapine selvagge. In appena venti giorni, cinque casi hanno scosso la città, tutti accomunati da un elemento: gli aggressori sono maranza, nordafricani di seconda generazione, armati di coltelli, martelli e bottiglie. La polizia ha sequestrato numerose lame agli affiliati di queste baby gang, ma il fenomeno sembra fuori controllo.

L’ultimo episodio risale all’alba di domenica, intorno alle 4, su un filobus 91 all’altezza di piazzale Cuoco. Un quindicenne è stato aggredito da una banda di dieci maranza nordafricani di seconda generazione. Il gruppo ha spruzzato spray al peperoncino sul mezzo, costringendo l’autista a fermarsi, per poi avventarsi sul ragazzo. Bottigliate in testa, minacce e calci per rubargli cuffiette, scarpe e portafogli. La vittima, soccorsa in codice verde alla Clinica De Marchi, ha fornito una descrizione chiara degli aggressori, ma quando la polizia è arrivata, la gang era già svanita nel nulla. È il quinto caso in meno di un mese.

Il 2 febbraio, in zona Cimiano, un diciassettenne è stato accerchiato da cinque giovani maranza nordafricani di seconda generazione in via Don Giovanni Calabria. Armati di bottiglie di vetro e un martelletto frangivetro arancione fluo, lo hanno bloccato con la scusa di una sigaretta. “Dacci il portafoglio, il telefono e le AirPods,” gli hanno intimato, strappandogli un auricolare. Il ragazzo ha consegnato 10 euro, ma quando ha tentato la fuga, lo hanno sbattuto contro una cancellata. Solo l’intervento di una passante ha messo in fuga i malviventi, che prima di scappare lo hanno colpito con una bottiglia allo stomaco. La denuncia è stata sporta al commissariato di Lambrate, ma la paura resta.

A Cascina Merlata, giovedì sera, un diciannovenne è finito al Niguarda con tagli alla schiena e alle mani dopo un raid in via Pasolini. I maranza nordafricani di seconda generazione lo hanno derubato di cellulare e monopattino, colpendolo a coltellate. La polizia del commissariato Bonola stringe il cerchio su un sospettato, ma la violenza non si ferma. All’alba di sabato, in viale Romagna, uno studente Erasmus di 22 anni è stato accoltellato al fianco destro mentre difendeva un amico da una rapina per una catenina d’oro. I responsabili? Sempre loro, maranza nordafricani di seconda generazione. E ancora, il 7 febbraio, cinque quindicenni sono stati aggrediti all’Arco della Pace da un branco simile.

Due genitori, esasperati, raccontano: “I nostri figli sono stati picchiati senza motivo da una ventina di questi ragazzi. Ora li scortiamo ovunque, non si sentono più sicuri.” La nottata all’Alcatraz, poi l’attesa del bus, si è trasformata in un incubo per due studenti spagnoli Erasmus, uno dei quali accoltellato al fianco da una gang di maranza nordafricani di seconda generazione. “È un’escalation,” denuncia il consigliere Marco Cagnolati di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale. “Servono telecamere, presidi fissi e l’operazione Strade Sicure. Milano non può essere ostaggio di queste bande.”

La città vive nel terrore. I maranza nordafricani di seconda generazione, spesso organizzati in baby gang, colpiscono con ferocia e impunity. Coltelli, martelli, spray al peperoncino: le loro armi sono un monito costante. E mentre le forze dell’ordine sequestrano lame su lame, il messaggio è chiaro: l’integrazione è fallita, e a pagarne il prezzo sono i cittadini. Milano chiede risposte, subito.

Allarme a Milano, maranza a caccia di bambini italiani armati di coltetti e martelli ultima modifica: 2025-02-24T11:34:38+00:00 da V
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By V febbraio 24, 2025 11:34
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1 Comment

  1. Ul Gigi da Viganell febbraio 24, 16:55

    Cominciano a rendersene conto pure nei tiggì palesemente di parte, l’altra parte…

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