Il pedofilo che ha violentato 299 bambini poteva essere fermato nel 2004

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By V febbraio 24, 2025 20:41

Il pedofilo che ha violentato 299 bambini poteva essere fermato nel 2004

Una rete di silenzio e complicità: lo scandalo di Joël Le Scouarnec e l’omertà delle istituzioni
È difficile trovare parole che esprimano adeguatamente l’orrore e l’indignazione di fronte all’Affaire Joël Le Scouarnec, un caso che scuote le coscienze e mette a nudo le falle vergognose di un sistema che avrebbe dovuto proteggere i più vulnerabili. Questo ex chirurgo, accusato di aver violato e aggredito sessualmente 299 giovani pazienti, molti dei quali bambini sotto i 15 anni, non è solo un mostro isolato: è il prodotto di una rete di silenzi, omissioni e complicità che si estende dalle istituzioni mediche fino all’Ordre des médecins, incapace o riluttante a fermarlo.
Siamo nel 2004. Joël Le Scouarnec viene individuato dal FBI tra migliaia di internauti francesi connessi a siti pedopornografici. Un segnale chiaro, inequivocabile, che avrebbe dovuto far scattare l’allarme. E invece? Una condanna a quattro mesi di carcere con la condizionale, un buffetto sulla mano per un uomo che già allora mostrava il suo volto più oscuro. Nessun obbligo di cura, nessuna interdizione dall’esercitare la sua professione di chirurgo, nessun controllo reale. Le Scouarnec, libero come un predatore in un recinto di prede, continua a operare indisturbato negli ospedali dell’ovest della Francia, abusando di bambini sedati o inermi, sotto il pretesto di gesti medici. Per altri dieci anni, fino al 2017, quando la denuncia di una bambina di sei anni, sua vicina di casa, apre finalmente la scatola di Pandora.
Ma il vero scandalo non è solo l’aberrazione di quest’uomo, che annotava nei suoi “carnets noirs” i dettagli macabri delle sue atrocità. È il fatto che un’intera rete lo abbia protetto, o almeno ignorato. L’Ordre des médecins, quell’ente che dovrebbe garantire l’etica e la sicurezza nella professione medica, non ha fatto nulla. Nonostante la condanna del 2005, nonostante le segnalazioni e i sospetti – come quelli del dottor Thierry Bonvalot, che nel 2006 aveva chiesto la sua démission per comportamenti inquietanti – Le Scouarnec è stato lasciato al suo posto, a contatto con i bambini. Nessuna sanzione, nessuna inchiesta seria, nessuna trasmissione efficace della sua condanna agli ospedali o alle autorità sanitarie. Il tribunale di Vannes, che lo aveva condannato, non ha informato chi di dovere. La direzione degli ospedali ha chiuso un occhio, forse per non perdere un chirurgo in un sistema già a corto di personale. E il Ministero della Salute? Nel 2015 gli concede persino di prolungare la sua carriera oltre l’età di ritiro, come se nulla fosse.
Questa non è solo negligenza: è complicità strutturale. Quante vite sarebbero state risparmiate se nel 2004 qualcuno avesse agito con decisione? Quante famiglie non avrebbero dovuto affrontare il trauma indicibile di scoprire, anni dopo, che i loro figli erano stati violati da un uomo che il sistema conosceva e ha scelto di non fermare? Le 299 vittime ufficiali – e chissà quante altre, ormai prescritte o mai denunciate – sono un monito terribile: il silenzio delle istituzioni ha un costo, e quel costo lo pagano i più deboli.
Oggi, mentre Le Scouarnec affronta il processo a Vannes, iniziato il 24 febbraio 2025, non possiamo limitarci a puntare il dito contro di lui. Dobbiamo chiedere conto a chi lo ha coperto: l’Ordre des médecins, i direttori ospedalieri, i funzionari che hanno ignorato le segnalazioni. È una rete di pedofilia passiva, fatta di inerzia e indifferenza, che ha permesso a un predatore di agire per tre decenni. È ora di squarciare questo velo di omertà, di pretendere giustizia non solo per le vittime, ma anche contro un sistema che ha fallito miseramente. Perché se Le Scouarnec è il carnefice, chi lo ha lasciato fare è altrettanto colpevole.

Il pedofilo che ha violentato 299 bambini poteva essere fermato nel 2004 ultima modifica: 2025-02-24T20:41:38+00:00 da V
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By V febbraio 24, 2025 20:41
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1 Comment

  1. WLMHH8 febbraio 25, 20:26

    “LIberte’, Sessualite’, Omerte'”

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