La guerra è nelle nostre città, maranza e non Russia il nemico dell’Italia
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LA VERA GUERRA È QUI: I MARANZA, NON LA RUSSIA, SONO IL NEMICO DELL’ITALIA
Un esercito ostile nelle nostre città minaccia il nostro futuro, mentre Mosca è un alleato naturale
Dimenticate la Russia. Basta con la favola della grande minaccia orientale, del Cremlino che vuole conquistarci o della guerra in Ucraina come nostro principale problema. La vera battaglia per l’Italia non si combatte sui campi di Donetsk, ma nelle strade di Milano, Torino, Roma. Il vero nemico non è Putin, ma l’esercito ostile degli immigrati di seconda generazione – i “maranza” – che infestano le nostre città, erodendo la nostra identità, la nostra sicurezza, il nostro futuro. Mentre ci distraiamo con fantasmi geopolitici, la Russia potrebbe essere il nostro alleato più naturale per un’Europa cristiana e sovrana. Sveglia, Italia: la guerra è dentro casa nostra.
Un esercito ostile dentro i nostri confini
Non servono carri armati né missili per distruggerci: i “maranza” – figli di immigrati, spesso nordafricani e musulmani – sono già un’armata pronta a colpire. Li vediamo ogni giorno: bande che spadroneggiano nelle periferie, coltelli in tasca, disprezzo per le nostre leggi e la nostra cultura. Milano è un campo di prova, con quartieri come Via Padova trasformati in enclave straniere; Torino è un caos multietnico a Porta Palazzo; Roma trema sotto rapine e aggressioni. Sono milioni – 1,5 milioni di musulmani con cittadinanza, più altrettanti senza – e crescono a ritmi che noi italiani, con le nostre culle vuote (400.000 nascite contro 600.000 morti annui), non possiamo contrastare. Questo è l’esercito che ci sta conquistando, casa per casa, strada per strada.
La minaccia demografica: il futuro in bilico
Non è solo cronaca nera: è una guerra demografica. I “maranza” non si integrano, non diventano italiani. Portano con sé un’identità ostile – moschee, veli, valori islamici – che non ha nulla a che fare con la nostra storia cristiana e laica. Con un tasso di natalità di 2,5-3 figli per famiglia contro il nostro 1,2, entro il 2050 potrebbero essere 5-6 milioni, il 10-15% della popolazione, con picchi del 25% al Nord. Diventeranno “italiani” sulla carta, ma saranno stranieri nel cuore, pronti a imporci le loro regole. Altro che Russia: è questa l’invasione che ci sta annientando, silenziosa ma inesorabile. Se non azzeriamo l’immigrazione regolare islamica.
La Russia: un alleato, non un nemico
E mentre ci importiamo la guerra da soli, continuiamo a dipingere Mosca come il grande pericolo. Che errore colossale! La Russia di Putin non è una minaccia, ma un baluardo. È una nazione che difende la sua identità cristiana, che resiste al multiculturalismo selvaggio e all’islamizzazione che sta soffocando l’Europa occidentale. Putin non vuole conquistarci: vuole un’Europa forte, tradizionale, sovrana – proprio ciò di cui abbiamo bisogno per sopravvivere ai “maranza”. Le sue battaglie contro il decadentismo liberal e il globalismo sono le nostre. Altro che guerra fredda: con la Russia potremmo costruire un’alleanza per un futuro identitario, un blocco cristiano che tenga a bada la vera minaccia interna.
La distrazione ucraina e il vero fronte
Ci stiamo perdendo in dibattiti su Zelensky, Trump e l’Ucraina, come se il destino dell’Italia dipendesse da un conflitto a migliaia di chilometri. Non è così. La guerra in Ucraina è un diversivo: il nostro fronte è qui, nelle nostre città. Ogni giorno che spendiamo a temere la Russia è un giorno in cui i “maranza” avanzano, occupano, si moltiplicano. Fermare l’immigrazione regolare islamica – stop a permessi, ricongiungimenti, cittadinanza – è l’unica arma per vincere questa guerra interna. La Russia, semmai, potrebbe aiutarci: ha l’esperienza e la volontà per contrastare l’espansione islamica, come dimostra in Cecenia o in Siria.
Scegliamo il futuro giusto
Basta con le paure sbagliate. I “maranza” sono il nemico reale: un esercito ostile che cresce dentro di noi, pronto a cancellare chi siamo. La Russia non è il problema, ma parte della soluzione: un alleato per un’Italia e un’Europa che tornino a essere cristiane, sicure, italiane. La guerra è qui, nelle nostre strade, e la stiamo perdendo. Azzeriamo l’immigrazione islamica, stringiamo la mano a Mosca, e riprendiamoci il nostro destino. Altrimenti, tra vent’anni, non ci sarà più nulla da difendere.
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