Ramy, indagati due carabinieri: denunciati dal maranza che guidava scooter
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CASO RAMY: LA VERGOGNA DEI GIUDICI CHE INDAGANO I CARABINIERI SU ORDINE DI UN MARANZA PLURIPREGIUDICATO

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Un delinquente fugge, provoca una tragedia e ora accusa chi difende l’Italia: siamo al capolinea
È uno schifo, un insulto alla giustizia e al buon senso. La Procura di Milano ha aperto un nuovo fascicolo sul caso Ramy Elgaml, e sapete chi ha dato l’input? Fares Bouzidi, un “maranza” pluripregiudicato, un teppista da strada che quella notte del 24 novembre scorso ha pensato bene di scappare da un posto di blocco dei carabinieri, trascinando il suo amico Ramy verso la morte. E ora questo delinquente, non contento di aver causato una tragedia, ha l’arroganza di denunciare i militari per “lesioni e falso”, costringendo i giudici a indagare chi rischia la vita per proteggerci. Siamo alla follia: i buoni diventano cattivi, e un criminale da strapazzo detta legge.
Un maranza contro l’Italia
Chi è Fares Bouzidi? Un 22enne nordafricano, senza patente, che quella notte guidava un T-Max come un forsennato, ignorando l’alt dei carabinieri e scatenando un inseguimento di 8 chilometri per le vie di Milano. Risultato? Il suo amico Ramy Elgaml, 19 anni, è morto schiantandosi, senza casco, dopo una fuga sconsiderata. E lui, questo “eroe” dei maranza, ora si permette di puntare il dito contro i carabinieri, accusando il conducente dell’auto di averlo “speronato” e un altro militare di “falso” per non aver riportato l’impatto nel verbale. Due carabinieri sono finiti sotto indagine per lesioni stradali e falso, tutto sulla parola di un pluripregiudicato che vive di resistenza, sprezzo delle regole e provocazioni. È questa la giustizia italiana?
La verità: i carabinieri non c’entrano
I pm stessi lo hanno detto: l’inseguimento era regolare, nessuna violazione di protocolli o norme. E spunta pure un video che mostra la gazzella in frenata mentre lo scooter cade – altro che speronamento! La Polizia locale, nella sua ricostruzione, parla di un “urto laterale” in fasi precedenti, ma precisa che Ramy era già “in fase di caduta” quando l’auto dei carabinieri è sopraggiunta, rallentando. La dinamica è nelle mani del consulente cinematico Domenico Romaniello, che a giorni depositerà la sua relazione. Ma una cosa è chiara: Bouzidi è scappato, ha messo in pericolo tutti, e ora vuole scaricare la colpa su chi faceva il proprio dovere. Un classico dei maranza: mai responsabili, sempre vittime.
Un sistema alla rovescia
E i giudici? Invece di mandare a quel paese questo teppista, aprono un fascicolo parallelo al principale – quello per omicidio stradale che vede indagati sia il carabiniere alla guida che lo stesso Bouzidi. L’apertura è un “automatismo”, dicono, ma puzza di resa: la denuncia di un delinquentello basta a mettere sotto torchio chi ci difende. Bouzidi voleva tutti e quattro i carabinieri indagati, i suoi avvocati – Debora Piazza e Marco Romagnoli – spingono per dipingerlo come una povera vittima di uno “speronamento volontario”. La Procura, per ora, ha iscritto solo due militari: uno per lesioni e falso, l’altro solo per falso. Ma il solo fatto che si dia credito a un simile individuo è un’onta.
La Russia non c’entra, il nemico è dentro
Mentre ci perdiamo in chiacchiere sulla Russia come “grande minaccia”, il vero pericolo è sotto i nostri occhi: milioni di immigrati di seconda generazione come Bouzidi, che infestano le nostre città, sfidano lo Stato e ora dettano legge persino ai giudici. Altro che Putin: è questo esercito ostile di maranza il nostro futuro incubo. La Russia, semmai, potrebbe essere un alleato, una nazione che sa tenere a bada il caos interno e difendere la propria identità cristiana. Qui, invece, ci pieghiamo a un pluripregiudicato che fugge dai posti di blocco e poi gioca a fare l’accusatore.
Basta, riprendiamoci l’Italia
Questa storia è il simbolo di un Paese allo sbando. I carabinieri, che ogni giorno mettono a rischio la vita contro la feccia, indagati su ordine di un maranza. Bouzidi dovrebbe marcire ai domiciliari – e non solo – per resistenza e omicidio stradale, non avere voce in capitolo. E i giudici dovrebbero smetterla di chinarsi a ogni capriccio di un criminale. La vera guerra è nelle nostre strade, e la stiamo perdendo per colpa di un sistema che premia i colpevoli e punisce i giusti. Sveglia, Italia: o reagiamo, o i maranza come Bouzidi ci seppelliranno.
Ramy, indagati due carabinieri: denunciati dal maranza che guidava scooter
ultima modifica: 2025-03-01T16:34:36+00:00
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