Il nemico islamico è nelle nostre città e loro vanno a Londonistan a parlare del nemico immaginario

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By V marzo 2, 2025 17:46

Il nemico islamico è nelle nostre città e loro vanno a Londonistan a parlare del nemico immaginario

Meloni è andata a Londra a “difendere l’Occidente”. Londra non è più una città occidentale. E’ la capitale del Ramadan. Lei e gli altri come Macron e Starmer hanno milioni di nemici nelle loro città e vanno a discutere di un nemico immaginario: la Russia.

LONDRA ISLAMICA OSPITA I CAPI DI GOVERNO ANTI-RUSSIA: LA FOLLIA DEI LEADER CHE IGNORANO IL NEMICO IN CASA

Starmer e i capi europei preparano la guerra alla Russia nella capitale del Ramadan, mentre l’invasione islamica divora l’Occidente: Roma e Milano a rischio

Londra, 2 marzo 2025 – Oggi, la capitale britannica, ormai una roccaforte islamica dove il Ramadan ha soppiantato il Natale, ha ospitato un vertice surreale. Leader di vari Paesi europei, tra cui il premier ITALIANO Giorgia Meloni, si sono riuniti per discutere di guerra alla Russia, dipinta come il grande nemico dell’Occidente. Proprio lì, a Londra, città dove il sindaco Sadiq Khan ha trasformato Piccadilly Circus in un tripudio di “Ramadan Lights” e dove il richiamo alla preghiera echeggia più forte delle campane. È il paradosso grottesco di un’Europa cieca: capi di governo di nazioni invase da immigrati musulmani si stringono la mano per combattere un pericolo lontano, mentre il vero nemico ha già messo radici nelle loro strade.
Londra non è più Occidente
Non è un segreto: Londra è caduta. Con oltre 1,3 milioni di musulmani – una cifra in crescita vertiginosa – la città non è più il simbolo della cristianità britannica. Quartieri come Tower Hamlets e Newham sono enclave dove la sharia è legge di fatto, le moschee prolificano e le “Ramadan Lights” dal 2023 illuminano il cuore della capitale con più sfarzo del Natale. Sadiq Khan, il sindaco musulmano che dal 2016 guida questa metamorfosi, celebra ogni passo dell’islamizzazione come un trionfo della “diversità”. Ma non c’è diversità: è sostituzione. Il Natale è ridotto a un evento commerciale senza anima, mentre il Ramadan domina con festeggiamenti pubblici e finanziamenti comunali. “Happy Ramadan – Al Salam Alaykum”, twitta Khan. A Londra, il “Merry Christmas” è un’eco lontana.

Eppure, è proprio in questa Londra islamica che Starmer ha accolto i leader europei per pianificare un conflitto con la Russia. Una messinscena tragicomica: mentre il premier labourista blatera di “minaccia russa”, la sua città è già una terra straniera. La polizia tollera zone franche dove la legge britannica è un optional, i crimini con coltello – spesso legati a gang di immigrati – sono fuori controllo, e le scuole si piegano ai dettami del Ramadan. Starmer vuole combattere Mosca, ma non vede che la guerra culturale a casa sua è già persa.

La NATO e la Russia: un pretesto per non guardare dentro

Il vertice di Londra non è solo ipocrisia, è follia strategica. La NATO, che dopo la fine del Patto di Varsavia nel 1991 ha perso ogni ragione d’essere, viene usata come scusa per giustificare questa crociata anti-russa. Anzi, è stato proprio l’espansionismo della NATO verso Est – Polonia, Baltici, Ucraina – a provocare Mosca, portando il mondo a un passo dalla terza guerra mondiale. Ma per Starmer e i suoi colleghi, meglio puntare il dito su un nemico lontano che affrontare la realtà: i loro Paesi sono invasi da milioni di immigrati musulmani che non si integrano, sostituiscono e, in molti casi, disprezzano l’Occidente che li accoglie.

L’Italia non è immune: Roma e Milano nella morsa

Non pensiamo che sia un problema solo britannico. L’Italia è sulla stessa traiettoria. Con 2,7 milioni di musulmani, concentrati soprattutto al Nord, città come Milano e Roma stanno diventando laboratori di islamizzazione. Via Padova e l’Esquilino sono già zone dove negozi halal, moschee abusive e bande di “maranza” dettano legge. I numeri non mentono: con una natalità islamica di 2,5-3 figli per famiglia contro l’1,2 degli italiani, il sorpasso è inevitabile. Se non fermiamo l’immigrazione regolare – permessi di lavoro, ricongiungimenti – tra vent’anni vedremo le “Ramadan Lights” oscurare San Pietro e il Duomo. I leader italiani presenti a Londra oggi, invece di parlare di Russia, dovrebbero guardare in casa propria.

Il vero nemico è già dentro

La riunione di Londra è l’emblema di un’Europa allo sbando. Starmer e i suoi omologhi si agitano contro Putin, ma ignorano l’invasione silenziosa che sta cambiando il volto delle loro nazioni. La Russia non ha conquistato Londra: lo ha fatto l’Islam, con la complicità di politici che scambiano la resa per “inclusione”. È assurdo: mentre i capi di governo discutono di un nemico immaginario a migliaia di chilometri di distanza, le loro città si trasformano in qualcos’altro, sotto i loro occhi distratti o conniventi.

Sveglia o resa totale

Londra è il monito per tutti. Una capitale europea caduta senza combattere, dove il Ramadan sovrasta il Natale e il sindaco islamico detta l’agenda. Starmer può sognare guerre lontane, ma il vero fronte è a casa sua – e lo ha già perso. L’Italia ha ancora tempo, ma non molto. L’unica via è chiara: stop totale all’immigrazione islamica regolare. Niente più ingressi, niente più compromessi. Altrimenti, Roma e Milano seguiranno Londra nel baratro, e il suono del muezzin coprirà quello delle campane. Oggi, a Londra, i leader hanno mostrato la loro cecità. Tocca a noi non ripetere l’errore.

Il nemico islamico è nelle nostre città e loro vanno a Londonistan a parlare del nemico immaginario ultima modifica: 2025-03-02T17:46:17+00:00 da V
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By V marzo 2, 2025 17:46
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2 Comments

  1. Lupo marzo 3, 07:26

    Raccozzo di bastardi mantenuti nullafacenti buoni a nulla usurai papponi.

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  2. xx marzo 3, 07:50

    Che massa di buffoni…

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