Africani: “Don Biancalani ci obbliga a restare con lui” – VIDEO
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Secondo gli ospiti il prete gode della loro presenza e non vuole assolutamente privarsi della loro compagnia:
È un copione che si ripete, un’aberrazione che ormai non sorprende più, ma che continua a far ribollire il sangue nelle vene di chiunque abbia ancora un briciolo di rispetto per la tradizione, la fede e il semplice buon senso. Don Massimo Biancalani, il parroco toscano che sembra aver fatto dell’accoglienza indiscriminata la sua personale crociata, ha colpito ancora. Un’altra chiesa, un altro luogo sacro, è caduta sotto il giogo della sua ossessione per i migranti, trasformata in un dormitorio improvvisato dove il degrado la fa da padrone. Materassi sparsi sul pavimento, sporcizia, caos: questo è ciò che resta di un edificio che dovrebbe essere un simbolo di spiritualità e raccoglimento.
Le immagini che circolano sono un pugno nello stomaco. La navata di una chiesa – un tempo spazio di preghiera e riflessione – è ora un ammasso di giacigli precari, coperte sudicie e rifiuti. Don Biancalani, con la sua retorica di “disobbedienza civile” e il suo mantra dell’“ospedale da campo”, continua a ignorare le proteste dei fedeli, le denunce dei residenti e persino il buonsenso più elementare. La sua ultima prodezza? Occupare un’altra struttura ecclesiastica per ospitare decine di migranti, senza curarsi delle conseguenze igieniche, sociali o religiose. È un affronto non solo alla comunità di Vicofaro, ma a chiunque creda che una chiesa debba restare un luogo di culto, non un ostello per chiunque bussi alla porta.
I residenti sono esasperati, e non li si può biasimare. Da anni denunciano il caos portato da questa accoglienza selvaggia: spaccio, episodi di violenza, degrado urbano. Solo pochi giorni fa, il 25 febbraio 2025, una troupe di Rete 4 è stata aggredita a sassate da alcuni degli “ospiti” di Biancalani, mentre cercava di documentare la situazione. E il 26 febbraio, un articolo ha riportato di una vera e propria guerriglia davanti alla chiesa, con migranti che avrebbero assaltato i residenti, costringendoli a barricarsi in casa. Questa non è accoglienza, è anarchia. È la prova che il buonismo sconsiderato di Don Biancalani non aiuta né i migranti né la comunità, ma alimenta solo tensioni e disordine.
E lui, il “prete dei migranti”? Non si scompone. Continua a pontificare, a citare Martin Luther King o Papa Francesco, come se le sue scelte fossero intoccabili, al di sopra di ogni critica. Ma qui non si tratta di carità cristiana: si tratta di un’ossessione ideologica che calpesta i diritti dei cittadini e svilisce il significato stesso della Chiesa. I fedeli di Vicofaro sono ridotti a poche decine, da centinaia che erano, perché nessuno vuole più pregare in mezzo a materassi e sporcizia. E mentre il quartiere sprofonda nel caos, lui si lamenta delle bollette o dei controlli del Comune, come se fosse una vittima.
Basta. È ora di dire stop a questo scempio. Don Biancalani non è un santo, né un martire: è un irresponsabile che trasforma luoghi sacri in discariche umane, incurante delle conseguenze. Le autorità devono intervenire, la Diocesi deve svegliarsi, e qualcuno deve ricordargli che la carità non giustifica il disprezzo per la propria comunità. La chiesa non è sua: appartiene ai fedeli, non ai suoi esperimenti sociali. Fuori gli occupanti, fuori il degrado, e – se serve – fuori anche lui. Vicofaro merita pace, non questo incubo senza fine.
È un affronto che grida vendetta: invece di essere espulsi come meritano, i clandestini ospitati da don Biancalani a Vicofaro sono stati trasferiti all’Hotel Zenith di Montecatini, una struttura ricettiva trasformata in un centro di accoglienza straordinaria con i nostri soldi. Sette immigrati, provenienti da Pistoia, sono ora sistemati in via Cavour, e il consigliere di minoranza Edoardo Fanucci tuona: “Ancora business sulla pelle dei migranti e sulla nostra città”. Ha ragione: questo non è un aiuto umanitario, è un insulto agli italiani, un regalo ai maranza islamici che minacciano la nostra sicurezza. L’unica soluzione è chiara: espellere i clandestini e azzerare l’immigrazione islamica regolare e irregolare!
Hotel Zenith: un centro di degrado pagato da noi
L’Hotel Zenith, un tempo struttura ricettiva, è ormai un ostello stabile per clandestini, non una soluzione temporanea come il Comune aveva provato a far credere. “Lo avevamo detto in campagna elettorale: no al business dei migranti in strutture inadeguate”, denuncia Fanucci. E i fatti gli danno ragione: sette migranti da Vicofaro, noti per il problema tubercolosi, sono stati trasferiti lì senza trasparenza, senza screening sanitari adeguati, senza rispetto per i cittadini di Montecatini. Il sindaco Claudio Del Rosso balbetta smentite, ma la verità è un boomerang: questa è una vergogna che trasforma un quartiere vivo – vie Garibaldi, Mazzini, Cavour, piazza Gramsci – in un ghetto per profughi, a scapito di chi lavora e investe nella città.
Tubercolosi e rischi: chi protegge gli italiani?
Fanucci pone domande che pesano come macigni: “Sono stati fatti screening sui migranti arrivati? C’è un rischio per chi vive e lavora vicino all’Hotel Zenith?”. Il caso Vicofaro è una bomba sanitaria: lì la tubercolosi ha già colpito, e ora questi clandestini sono scaricati a Montecatini senza garanzie. Con 2,7 milioni di musulmani in Italia, molti portatori di malattie e violenze, come i maranza che a Vestone mandano un uomo in coma o a Rieti massacrano a cinghiate, il pericolo è reale. Come può un governo permettere che strutture degradate, che generano milioni di euro per i soliti furbi, mettano a repentaglio la salute e la sicurezza dei cittadini?
Un business milionario contro gli italiani
È uno schifo nazionale: i fondi pubblici, spesso del PNRR come a Boccea, finanziano centri di accoglienza mentre gli italiani pagano tasse e bollette da capogiro. L’Hotel Zenith è l’emblema di un sistema marcio: un albergo che incassa milioni, mentre il turismo vero muore e i residenti vivono nel terrore. Fanucci lo dice chiaro: “È un’offesa per chi investe e lavora”. E il Comune? Arrampicandosi sugli specchi, difende un progetto che nessuno vuole, deciso altrove senza consultare i cittadini. Come può Montecatini, meta storica del turismo, diventare un hub per clandestini invece di puntare sul rilancio?
Un’Italia ostaggio dell’invasione islamica
Da Vicofaro a Montecatini, da Magenta a Firenze, l’Italia è sotto assedio. Le moschee imposte dai giudici, i centri di accoglienza finanziati coi nostri soldi, i maranza che violentano e rapinano: è un piano per islamizzarci. Con 5 milioni di musulmani previsti tra vent’anni, ogni clandestino accolto è un passo verso la sharia nelle nostre piazze. Il governo, che aveva promesso espulsioni e blocchi navali, ci ha traditi: invece di cacciare i profughi di don Biancalani, li sistema in hotel. È vergognoso: Montecatini non merita questo, l’Italia non merita questo.
Espellere e fermare l’immigrazione: ora o mai più
Basta con questo scempio. I clandestini di Vicofaro dovevano essere rimpatriati, non trasferiti a spese nostre. L’Hotel Zenith è un simbolo di resa: serve un’azione drastica, espellere ogni clandestino e azzerare l’immigrazione islamica regolare e irregolare – stop a permessi, ricongiungimenti, ingressi. Fanucci annuncia un’interrogazione urgente, ma non basta: è una battaglia nazionale. Se non reagiamo, Montecatini, Roma, Milano saranno enclavi musulmane, e i nostri soldi continueranno a finanziare la nostra rovina. Sveglia, Italia: cacciamoli, o sarà la fine!
Se vogliamo continuare ad essere ostaggi di un malato di mente allora direi che tacere ed ignorarlo sia la scelta corretta.
Altrimenti lo si va a prendere e gli si spacca il culo ma non come piace a lui…
C’è chi è attaccato alla poltrona e chi è attaccato alla paghetta