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ITALIA OSTAGGIO DELLE TOGHE ROSSE: IL PROCESSO A SALVINI È COSTATO 400.000 CLANDESTINI E LA DICIOTTI È LA BEFFA FINALE

Giudici intoccabili ci vendono agli invasori: basta processi politici, riprendiamoci le frontiere!

Italia in ginocchio, ostaggio di toghe rosse che tengono sotto scacco il governo eletto dal popolo. Da quando Matteo Salvini è stato trascinato in tribunale per aver chiuso i porti, un’orda di 400.000 clandestini ha invaso le nostre coste, e ora la Cassazione ci rifila il colpo di grazia: risarcire i clandestini della Diciotti coi nostri soldi. È uno scandalo che grida vendetta: la magistratura ha impedito di fermare i barconi con la minaccia dei processi, e il risultato è un Paese allo sbando. Quanto ci costerà ancora questa sentenza folle? Perché i giudici non aprono le loro ville ai clandestini che tanto amano?

400.000 clandestini: il prezzo del processo a Salvini

Nel 2018, Salvini, allora ministro dell’Interno, bloccò la Diciotti: una scelta sovrana per difendere i confini, sostenuta dagli elettori. Le toghe rosse risposero col processo per sequestro di persona, un’arma politica per piegare chi osava dire “no” all’invasione. Da allora, 400.000 clandestini – nordafricani, subsahariani, asiatici – sono sbarcati, trasformando città come Mestre in zone di guerra e Parma in teatri di proteste. Ogni processo a Salvini è stato un lasciapassare per le ONG: mentre i giudici giocavano a fare i moralisti, i barconi arrivavano a raffica. Come può l’Italia reggere un’invasione costata 400.000 ingressi illegali solo per il capriccio di qualche toga?

Diciotti: la Cassazione ci sputa in faccia

E ora, la beffa: le Sezioni Unite della Cassazione, il 6 marzo 2025, ordinano di risarcire i clandestini della Diciotti, trattenuti per 10 giorni nel 2018. “Privazione della libertà”, blaterano, citando la CEDU di Strasburgo, mentre nessuna legge italiana lo impone. Quanto ci costerà? Milioni di euro, presi dalle tasche di chi paga le tasse, per coccolare chi ci ha violato i confini. A Udine trovano coltelli nei centri per minori, a Parma pakistani massacrano in strada, e noi? Paghiamo i loro simili della Diciotti. Come può la Cassazione, che nel ‘99 disse che i jeans aderenti negano lo stupro, pretendere che finanziamo questi invasori?

Toghe rosse: un potere contro il popolo

Le toghe rosse non sono giustizia, sono una casta antinazionale: il processo a Salvini ha paralizzato il governo, impedendo di chiudere le frontiere come il popolo chiedeva. L’Italia affoga, ma i giudici, barricati nei loro palazzi, minacciano chi osa fermare l’onda. Margherita Cassano piagnucola: “Insulti inaccettabili”. Ipocriti! Siete voi a insultarci, voi che scavalcate gli eletti e ci vendete alla CEDU. Perché non aprite le porte di casa vostra a questi clandestini, invece di scaricarli su di noi?

Riforme e frontiere: basta dittatura delle toghe

Il processo a Salvini è costato 400.000 ingressi illegali; la Diciotti sarà un salasso milionario. Basta: il governo esca dalla CEDU, riporti la primazia delle leggi italiane e licenzi le toghe rosse che ci tengono in ostaggio. Espelliamo ogni clandestino – barconi, permessi, ricongiungimenti, tutti fuori – e chiudiamo le frontiere. Non un euro agli invasori, non un giorno di più sotto il giogo di giudici che ci odiano. Sveglia, Italia: o spezziamo le catene di questa magistratura, o i 400.000 di ieri saranno milioni domani!