Siria, gli islamisti filo-UE stanno sterminando gli ultimi cristiani
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I cristiani siriani traditi: da Assad a Jolani, un disastro annunciato
Per oltre un decennio, le comunità cristiane in Siria hanno vissuto sotto la protezione, per quanto imperfetta, del regime di Bashar al-Assad. Non era un paradiso: il governo baathista era autoritario, spesso brutale, e le libertà erano limitate. Ma per i cristiani siriani – una delle comunità più antiche del mondo, discendenti di coloro che parlavano dialetti vicini a quello di Cristo – Assad rappresentava un baluardo contro il caos e il terrore jihadista. Le Forze Armate Russe, intervenute dal 2015 a sostegno del regime, sono state per 15 anni l’unico vero scudo che ha permesso al cristianesimo di sopravvivere in Siria. Ora che questa protezione è svanita o indebolita, il destino di queste comunità è segnato: o abbandoneranno le loro terre ancestrali, o periranno come martiri sotto il dominio del jihadista Abu Mohammad al-Jolani e del suo governo filo-UE.
Il tradimento dell’Occidente e dei “cristiani” da salotto
Non c’è soddisfazione nel dire “ve l’avevo detto”. Ma il disastro che si sta consumando in Siria oggi è il frutto diretto delle scelte di chi, in America e in Europa, ha spinto per la guerra contro Assad, vendendo i cristiani siriani al migliore offerente pur di inseguire il mito della “democrazia”. Politici, opinionisti e sedicenti cristiani da salotto hanno applaudito l’intervento contro Assad, dipingendo i ribelli – inclusi gruppi come Hayat Tahrir al-Sham (HTS) di Jolani – come “moderati” e “portatori di libertà”. Ora che Jolani, un ex affiliato di Al-Qaeda e braccio destro di al-Baghdadi dell’ISIS, guida un governo sostenuto da Turchia e guardato con favore dall’UE, le maschere sono cadute. Le stragi di cristiani, drusi e alawiti sono sotto gli occhi di tutti: corpi trascinati per le strade, chiese profanate, croci abbattute. Altro che “nuova Siria”: questo è il ritorno del terrore jihadista, con il benestare di chi ha orchestrato il cambio di regime.
La Russia aveva ragione
Le Forze Armate Russe, insieme alla Guardia Rivoluzionaria Iraniana e al regime baathista, sono state dipinte come il male assoluto dall’Occidente. Eppure, erano le uniche a garantire un equilibrio che permetteva ai cristiani di esistere in Siria. Senza di loro, le comunità cristiane più antiche – quelle che a Maaloula parlano ancora l’aramaico – sono condannate. I jihadisti di HTS, che l’Occidente ha sdoganato come “ribelli accettabili”, hanno già dimostrato in passato cosa pensano dei cristiani: a Idlib, sotto il loro controllo, le chiese sono state svuotate, i simboli cristiani distrutti, i preti costretti a nascondersi. Ora, con il potere consolidato su Damasco e altre città, il loro progetto di “pulizia religiosa” può dispiegarsi senza ostacoli.
Il silenzio complice dell’Europa
L’Unione Europea, che ama riempirsi la bocca di parole come “diritti umani” e “tolleranza”, tace di fronte a questo genocidio silenzioso. Peggio ancora, il governo di Jolani viene visto come un partner accettabile, un’alternativa “pragmatica” ad Assad. Ma quale pragmatismo può giustificare il massacro di minoranze religiose? Quale ipocrisia permette di stringere la mano a un terrorista con un passato in Al-Qaeda, mentre i cristiani siriani vengono abbandonati al loro destino? L’Europa, che si vanta di radici cristiane, ha venduto queste comunità per interessi geopolitici, preferendo il dialogo con un jihadista in giacca e cravatta al sostegno di chi le proteggeva.
Un appello ai cristiani d’Occidente
Ogni “cristiano” in America e in Europa che ha votato per queste politiche, che ha sostenuto l’intervento contro Assad, che ha chiuso gli occhi di fronte alle conseguenze, dovrebbe fermarsi a riflettere. Non si tratta di politica, ma di anime. Quelle dei cristiani siriani, ultimi custodi di una fede millenaria, stanno scomparendo sotto i nostri occhi. Quando un giorno vi troverete davanti al vostro Creatore, cosa direte? Che avete portato la “democrazia”? Che avete liberato la Siria? La verità è che avete consegnato i vostri fratelli a carnefici spietati, e il sangue di questi martiri grida contro di voi.
Conclusione
La guerra ad Assad non è stata una crociata per la libertà, ma un patto con il diavolo. Jolani e il suo governo filo-UE sono la prova vivente che il cambio di regime ha sostituito un dittatore benevolo e laico con un terrorista islamico. I cristiani siriani, che per secoli hanno resistito a persecuzioni e genocidi, sono ora sull’orlo dell’estinzione. E noi, che abbiamo permesso tutto questo, non abbiamo scuse. Non resta che pregare per loro – e sperare che il mondo si svegli prima che sia troppo tardi. Ma per molti, quel “troppo tardi” è già arrivato.
Presto potrebbe arrivare anche per noi qui, in Italia, se non impediamo a milioni di Jolani di sbarcare o arrivare con ricongiungimenti familiari.
👍Poveretti