Lezioni di islam nelle scuole: “Voi italiani dovete integrarvi”
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L’ISLAMIZZAZIONE DELLE SCUOLE: I NOSTRI BAMBINI COSTRETTI ALLA SHARIA!
Un grido d’allarme risuona dalle aule italiane: “La nostra maestra ci fa fare le cose dei musulmani”, denunciano i bambini di una scuola in un video dello scorso anno. Un altro piccolo aggiunge: “Ci fanno fare le cose di fine Ramadan”. Non è un gioco innocente: è l’Islam che invade le nostre scuole, imponendo la sua cultura ai nostri figli. Gli studenti musulmani lo dicono senza vergogna: “Voi italiani dovete integrarvi a noi musulmani”, e una studentessa islamica rincara: “Penso che sia giusto che gli italiani si integrino ai musulmani”. Altro che multiculturalismo: qui l’integrazione è al contrario, e i bambini italiani sono le prime vittime di un’islamizzazione che vuole sottometterci alla sharia. Azzerare l’immigrazione islamica regolare e irregolare è l’unica salvezza prima che le nostre scuole diventino madrase!
Non è un caso isolato: l’Islam sta trasformando le aule in campi di battaglia ideologici. A Cremona, due ragazze musulmane hanno aggredito una coetanea italiana su un autobus perché mangiava un panino durante il Ramadan, urlandole “Puttana, non puoi mangiare, c’è il Ramadan” e schiaffeggiandola. A Soresina, la dirigente scolastica ha vietato la merenda a tutti i bambini per “rispettare il digiuno dei compagni musulmani”, obbligando gli italiani a piegarsi al Ramadan. A Pioltello, l’istituto Iqbal Masih ha chiuso per Eid El-Fitr nel 2023, 2024 e 2025, cedendo al 40% di alunni musulmani e imponendo una festività estranea alla ex maggioranza. E a Piacenza, un bambino di 7 anni è stato costretto a digiunare a scuola per il Ramadan, un’indottrinamento che sa di sharia.
Islamici: “Italiani si integrino ai musulmani” pic.twitter.com/8H8UZGUkff
— CriminImmigr*ti (@CriminImmigratl) March 9, 2025
È un’invasione culturale che calpesta la nostra identità!
La minaccia cresce ogni giorno: con 251.209 clandestini sbarcati dal 2022, e i “regolari” islamici che si moltiplicano, l’Islam non si accontenta di coesistere. A Monfalcone, il niqab è diventato un simbolo nelle scuole, mentre a Mestre la comunità bengalese ha spinto per corsi di “lingua madre” per i bambini che parlavano troppo bene l’italiano. “Voi italiani dovete integrarvi a noi”, dicono, e lo fanno con arroganza, mentre i sindaci PD spalancano le porte con i fondi del PNRR e celebrano il Ramadan. Le femministe tacciono, ma le bambine italiane rischiano il burqa, come predicato nelle moschee dove il velo è obbligatorio e chi si ribella merita percosse. Se già ora ci impongono Ramadan e digiuni, domani sarà il talaq o peggio. L’unica soluzione è abrogare i ricongiungimenti familiari, azzerare l’immigrazione islamica e tornare allo ius sanguinis integrale: i nostri bambini meritano scuole italiane, non sharia imposta da maestre complici. Sveglia, prima che sia troppo tardi!
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