Sentenza clandestini è un golpe giudiziario: Cassazione ha ribaltato il voto del Senato
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SENTENZA DICIOTTI: UN GOLPE GIUDIZIARIO CONTRO IL SENATO E LA SOVRANITÀ POPOLARE
Non eletti scavalcano gli eletti, la democrazia è sotto attacco: serve una reazione dura!
Roma, 8 marzo 2025: con educazione, ma con estrema fermezza, dobbiamo dirlo: la sentenza della Cassazione che condanna il governo (tutti noi) a risarcire i clandestini della Diciotti è un atto gravissimo, un golpe giudiziario che calpesta il Senato e la sovranità popolare. Le Sezioni Unite, presiedute da Ettore Cirillo, aggirano il voto del 20 marzo 2019 con cui il Senato – eletto dal popolo – negò l’autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini, riconoscendo la sua azione come politica e non amministrativa. Ora, giudici non eletti scavalcano gli eletti, sovvertendo la democrazia con una decisione che spalanca le porte a un caos di ricorsi. È inaccettabile: la magistratura deve rispettare la volontà popolare, non sabotarla!
Un golpe contro il Senato: la Cassazione ignora la democrazia
Il Senato stabilì che il blocco della Diciotti era un atto politico con “finalità governative”, sottraendolo alla giustizia penale. La Cassazione, con arroganza sconcertante, lo ridefinisce “amministrativo”, condannando il governo a pagare senza curarsi delle prove: “Non è dato sapere se i ricorrenti siano davvero i naufraghi”, aveva obiettato lo Stato, ma le toghe non rispondono. È un affronto: il Senato, espressione della sovranità popolare, viene scavalcato da non eletti che si ergono a sovrani assoluti. Come può la democrazia reggere se giudici, senza mandato popolare, annullano le scelte degli eletti?
Clandestini risarciti: un precedente che ci strangola
La Cassazione non si limita alla Diciotti: stabilisce che ogni atto del governo, anche politico, è “giustiziabile” se lede “diritti fondamentali” – un termine vago che apre a ricorsi infiniti. Nessun bilanciamento con il contrasto all’immigrazione, come voleva la Corte d’Appello di Roma: solo un diktat pro-clandestini. Come può un Paese difendere i suoi confini se le toghe non elette lo mettono sotto scacco?
Non eletti contro il popolo: la sovranità svuotata
La Cassazione ammette: negare effetti civili al voto del Senato “potrebbe apparire non conforme a razionalità”. Eppure, va avanti, contraddicendosi in nome dei “diritti umani”. È un golpe mascherato da giustizia: Salvini assolto a Palermo per Open Arms, protetto dal Senato per Diciotti, ma condannato civilmente con il governo. Non eletti scavalcano gli eletti, sovvertendo la volontà popolare che nel 2018 disse “no” all’invasione. Le ONG scaricano clandestini, le toghe li risarciscono: come può la democrazia sopravvivere se i giudici si sostituiscono al popolo?
Reazione o resa: conflitto tra poteri o capitolazione
Il governo non può accettare questo scempio: la sentenza delle Sezioni Unite, contro cui non c’è appello, è un attacco alla sovranità. Palazzo Chigi sollevi un conflitto tra poteri davanti alla Corte Costituzionale: le prerogative dell’esecutivo e del Senato sono state violate da toghe che si arrogano un potere assoluto. Basta con i risarcimenti ai clandestini, basta con una magistratura che ci zittisce e ci vende. Espelliamo ogni immigrato illegale – barconi, permessi, ricongiungimenti, tutti fuori – e riformiamo queste toghe pro-clandestini. Sveglia, Italia: o difendiamo la democrazia dagli eletti, o i non eletti ci governeranno fino alla fine!
L’Italia ha bisogno di una nuova costituzione. Uno dei primi articoli dovrebbe essere: il Parlamento può rovesciare qualsiasi sentenza giudiziaria e fa esso stesso da Corte Costituzionale.
Non serve, basta fregarsene delle sentenze a capocchia di sti parrucconi, invece è auspicabile che in costituzione si metta che a maggioranza semplice un magistrato autore di un’unica sentenza che contrasta con la direzione politica del parlamento sia licenziato…